Odissea passaporti, tempi d’attesa infiniti e caos: tutta l’Italia bloccata

Massimiliano Peggio

Seimila persone in coda in un solo giorno per chiedere il passaporto. Più o meno il carico di passeggeri di 10 Airbus 380, il gigante dei cieli. La paura dei torinesi di non riuscire a ottenere il documento con microchip e pellicola olografica ha scatenato ieri una corsa agli sportelli. Il primo giorno dell’anno della campagna di apertura straordinaria di questura e commissariati, programmata in un più date per smaltire le lunghe attese, si è tramutato in un’odissea all’ultimo timbro. Un assalto: qualcuno si è messo in coda nel cuore della notte per essere primo allo sportello.

Viaggi di piacere, esigenze improvvise, sogni professionali. C’è un po’ di tutto in questa fiumana di gente che ha sfidato il freddo, dando anche l’impressione di essere in preda a una sorta di fobia collettiva. Code infinite nei commissariati cittadini. File impressionanti negli uffici periferici. Persino a Bardonecchia i villeggianti hanno lasciato le piste da sci per mettersi in fila.

La coda per il passaporto

Flavia Perina 29 Gennaio 2023

Cartelline in mano, fotografie e marche da bollo. Dario Pautassi e Anna Zerillo, marito e moglie, sognano di volare a New York. «A novembre ci avevano detto di recarci in Questura il 28 gennaio: sono due mesi che aspettiamo questo giorno. Abbiamo il volo di partenza già acquistato per il 15 marzo, questo tipo di viaggi si programmano con un certo anticipo, chissà se riusciremo a rinnovare il passaporto». Sveglia all’alba, sciarpa pesante e giubbotto da missione artica. «Io sono arrivata all’ingresso degli uffici alle 7, a quell’ora c’era già almeno un centinaio di metri di coda sul marciapiede – racconta Isabella Romanelli – Il mio passaporto è scaduto nel 2017, è da un po’ di tempo che sono ferma e ho una vacanza a Samarcanda prenotata per il 18 marzo, ho già preso i biglietti per l’aereo e la camera in albergo».

Turismo, Brexit e carte d’identità elettroniche: i motivi del cortocircuito sui passaporti e le idee per uscirne

nadia ferrigo 29 Gennaio 2023

In serata il responso. Accolte in un giorno 3.000 istanze. Che cosa a succede a Torino? Un corto circuito. Anche se segnali simili si sono manifestati in altre città. Gli italiani, lasciata alle spalle la pandemia, hanno riscoperto i viaggi. E sono corsi in massa a fare i passaporti. Così da mesi. Il sistema, calibrato su prenotazione online, è andato in tilt ovunque, rendendo necessarie aperture extra degli uffici. Ieri, ad esempio, c’erano aperture straordinarie a Bologna e a Cagliari. Operazione «Open day». Accesso libero anche a Jesi, Senigallia, Osimo e Fabriano. In altre questure sono stati potenziati gli orari normali di accesso. Nei mesi scorsi erano addirittura venuti a mancare i libretti a causa del boom di richieste.

Caos passaporti con code infinite, il questore di Torino: “E’ stata una psicosi collettiva”

I numeri non mentono. Nei giorni scorsi il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, rispondendo in question time alla Camera ad una interrogazione sugli eccessivi tempi di rilascio del documento, è stato eloquente. «Nel 2022 – ha detto – sono stati rilasciati 1.816.000 passaporti, con una media di oltre 151 mila documenti al mese e un trend che non accenna a diminuire neppure nel mese corrente». Perché questo incremento di richieste? Risposta: «La fine delle restrizioni post-Covid, la Brexit e la difficoltà, registratasi soprattutto nei comuni più popolosi, di conseguire in tempi rapidi la carta d’identità, per cui il passaporto viene richiesto non solo ai fini dell’espatrio, ma anche per disporre di un documento d’identità». Quest’ultima spiegazione calza a pennello per Torino, dove le anagrafi arrancano al punto che l’attesa per ottenere una carta d’identità può raggiungere i quattro mesi.

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