Autonomia, verso il via libera: ecco cosa prevede la riforma Calderoli

Il ministro Roberto Calderoli ha portato l’ultima bozza della legge sull’Autonomia a palazzo Chigi, in modo che possa essere discussa in Consiglio dei ministri il prossimo giovedì. «Si tratterà di una giornata storica», esulta il presidente del Veneto Luca Zaia. La Lega prepara la festa, vuole correre per mostrare un trofeo ai suoi elettori in Lombardia, prima delle Regionali, nella speranza che venga arginata l’invasione al Nord di Fratelli d’Italia.

Ecco i punti chiave

Prestazioni uniformi ma differenziate
I Livelli essenziali delle prestazioni (Lep) sono i diritti civili e sociali (ovvero i servizi) che devono essere garantiti in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale. Lo dice la Costituzione, ma i «Lep» non sono mai stati definiti. È uno degli obiettivi della legge sull’Autonomia, che lega la definizione alla possibilità per le Regioni di chiedere allo Stato la gestione di alcune materie. Senza l’uno, non può esserci l’altro. Una volta decisi i Lep attraverso dei Dpcm, quindi, si stabiliranno i “costi e fabbisogni standard”. I costi standard indicano, ad esempio, quanto deve costare alla sanità pubblica una siringa; i fabbisogni calcolano quanto costerà se la siringa deve arrivare su un’isola o in una comunità montana.

Il fondo perequativo per evitare iniquità
Se ne è discusso per mesi, nelle riunioni tra il ministro Calderoli e le Regioni. I governatori del Sud hanno preteso che venisse inserito all’interno della bozza di legge sull’Autonomia, perché se con questa riforma si darà il via a un nuovo modo di ripartire le risorse dello Stato, è anche necessario che tutte le Regioni partano dallo stesso punto di partenza. Altrimenti – questo è il rischio – le disuguaglianze che si sono create finora saranno ancora più ampie in futuro. Lo hanno chiesto gli industriali, ma anche membri della maggioranza, sbandierando il pericolo di «spaccare in due l’Italia». Insieme al fondo perequativo è stata avanzata anche la richiesta di ridurre le materie che possono passare dallo Stato alle Regioni, ma senza successo.

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