Il riarmo della Polonia: come cambia la politica militare di Varsavia

“Mentre la Germania continua a discutere i dettagli di ciò che chiama la Zeitenwende, o punto di svolta strategico innescato dall’invasione russa dell’Ucraina, la Polonia sta già facendo investimenti sostanziali”, ha scritto Politico.eu. “La Polonia ha firmato un accordo da 23 miliardi di złoty (4,9 miliardi di euro) per 250 carri armati Abrams dagli Stati Uniti questa primavera – una rapida sostituzione per i 240 carri armati dell’era sovietica inviati in Ucraina” e al contempo ha “un ordinativo per armi da 12 miliardi di euro” alla Corea del Sud che include “180 carri armati K2 Black Panther, 200 obici K9 Thunder, 48 aerei da attacco leggero FA-50 e 218 lanciarazzi K239 Chunmoo“. In via di consolidamento anche un accordo con Washington per 4,6 miliardi di dollari per 32 caccia F-35.

Contrastare la Russia

La spesa militare polacca potrebbe toccare il 5%. L’ambiziosa espansione militare nasce dal desiderio di contrastare il militarismo russo e stuzzica gli appetiti del nazionalismo polacco, tornato in forze dopo la Guerra Fredda. Chiaramente, tra gli studiosi e gli esperti economici l’ampiezza di questi progetti solleva ampi dubbi sulla Polonia, che sarà interessata da un’inflazione media oltre l’8% nel biennio 2023-2024 secondo le stime, possa davvero permettersi una massiccia importazione di costose tecnologie estere. La risposta di Varsavia potrebbe essere quella di aprire a una prospettiva di inserimento della Polonia nelle catene di subfornitura dell’industria militare globale, capace di sfruttare il costo del lavoro favorevole e l’abilità delle maestranze polacche.

Nel frattempo, chi si congratula con Varsavia per la decisa svolta militarista sono gli Stati Uniti. Nella serata del 30 gennaio Joe Biden ha annunciato un suo prossimo viaggio in Polonia nella fase di avvicinamento all’anniversario del conflitto a Est. Il 25 marzo scorso aveva compiuto proprio nel Paese uno dei primi, significativi viaggi dopo l’attacco russo in Ucraina, visitando le truppe americane in Polonia.

Ora ribadirà la vicinanza di Washington al suo nuovo “gendarme” europeo. Perno del contenimento di Mosca nel cuore di un continente titubante, contrapposto non solo idealmente alla Germania “spina nel fianco” della strategia anti-russa degli States. E Paese dalle grandi ambizioni, superiori forse alle proprie capacità. Ma in nome della russofobia la Polonia è pronta a spingere i suoi limiti fino al punto massimo in cui il suo sistema economico e industriale le può permettere di arrivare.

INSIDEOVER

IL GIORNALE

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