41 bis, perché è una trappola della sinistra contro il governo

Intanto, ha avvertito Piantedosi, ci sono tutti i segnali del «ricompattamento di frange della galassia dell’antagonismo». I gruppi che guardano a Cospito come leader hanno iniziato a fare rete con le altre realtà della lotta antisistema. Motivo per cui lo stesso ministro dell’Interno ha convocato per oggiil Comitato di analisi strategica antiterrorismo, composto dai vertici delle forze di polizia e dell’intelligence: si scambieranno le informazioni e decideranno le misure più efficaci per prevenire atti di violenza che lo stesso Piantedosi definisce «difficilmente intercettabili». Mentre all’estero, ha spiegato Tajani, è attiva «una internazionale anarchica mobilitata contro lo Stato italiano», che da novembre ha compiuto diciotto attacchi alla rete diplomatica e consolare, costringendo la Farnesina ad innalzare le misure di sicurezza.

UN DETENUTO QUALUNQUE

Cedere alle richieste di Cospito, o comunque lasciarsi condizionare dalla sua protesta, significherebbe quindi fare lo stesso con tutti questi altri attori. Mentre l’esecutivo ha l’interesse opposto: depoliticizzare la vicenda dell’anarchico, non legittimare le sue richieste ed impedire così che egli appaia come una controparte del governo. Anche per questo, oltre che per ragioni di diritto, Nordio ripete che sull’applicazione del 41-bis, contro la quale il detenuto ha presentato ricorso in Cassazione, «la magistratura è sovrana e il ministero non può minimamente intervenire». Cospito deve essere trattato come un detenuto qualsiasi, a maggior ragione perché tanti vogliono che non lo sia. 

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