Le banche più «sicure» d’Europa (secondo la Bce): Credem e le altre italiane al top

di Andrea Rinaldi

Le banche più «sicure» d'Europa (secondo la Bce): Credem e le altre italiane al top

Le banche europee e anche quelle italiane superano le criticità innescate dalla guerra in Ucraina e la Bce ne promuove la solidità. La vigilanza dell’Eurotower segnala il buono stato di salute dei nostri istituti di credito nel commento ai punteggi relativi allo Srep (Supervisory Review and Evaluation Process, qui la lista completa presentata dalla Bce) negli stress test condotti nel 2022, aggiungendo che questo risultato è stato conseguito malgrado il deterioramento delle condizioni economiche globali. Venendo agli istituti di casa nostra, i requisiti di capitale richiesti dalla Bce per il 2023 sono ampiamente sufficienti come dimostra il computo pubblicato da Francoforte e i parametri forniti dalle banche a dicembre in Consob. Infatti anche i Pillar 2 in termini di Cet1 (cioè capitale calcolato con le regole prudenziali parametrato alle attività ponderate per i rischi) sono rimasti di fatto uguali all’1,1% per quest’anno.

Le banche italiane al top

Per il gruppo Credem, ad esempio, il Pillar 2 Requirement è pari all’1,0%, «parametro migliore in Italia ed al primo posto in Europa tra le banche commerciali», dice la banca emiliana, all’interno del panel di istituti vigilati direttamente da Francoforte che ne hanno dato diffusione. In realtà il Pillar 2 è una parte delle capacità richieste alle banche per coprire i rischi prevedibili. Per stabilire la robustezza nei confronti dei risparmiatori, entrano in gioco anche altre considerazioni come l’essere una Istituzione Finanziaria Sistemicamente Rilevante (Sifi) locale o globale (S) o requisiti aggiuntivi sui leverage finance come quelli domandati a Bnp Paribas o Deutsche Bank. A dicembre per altro Intesa e Unicredit avevano comunicato di aver rispettato ampiamente i requisiti patrimoniali, valori per altro del Cet1 cresciuti ancora con i risultati annuali.

GUARDA IL GRAFICO
Le banche più «solide» in Europa: ecco la classifica completa della Bce
Crediti deteriorati

La strada per una piena solidità però è ancora lunga: va migliorata la gestione rischi, la governance, la digitalizzazione, il business model e il trattamento delle tematiche ambientali. Per questo il numero uno della vigilanza Bce Andrea Enria chiede «un approccio prudente» delle banche in tema di «gestione rischi e accantonamenti», vista la crescita dei crediti deteriorati che «è già iniziata in alcuni specifici portafogli come il credito al consumo». Le banche europee, di fronte agli sviluppi del 2022, hanno pianificato una distribuzione degli utili agli azionisti in linea con l’anno precedente e «sulla base delle informazioni ad oggi disponibili distribuiranno quest’anno il 51% degli utili lordi del 2022», informa Enria. Lo Srep 2022 ha comportato miglioramenti dei requisiti patrimoniali «per esposizioni deteriorate per 24 banche che non hanno soddisfatto le aspettative di copertura della Bce relative a crediti deteriorati (Npl) concessi prima del 26 aprile 2019», riporta il bollettino Bce. Lavoro

Il posto fisso torna di moda: stipendio, equilibrio vita-lavoro, pensione, le ragioni di un successo (senza fine)

di Diana Cavalcoli

Strategie compatibili con le cedole

Una maggiore dotazione di capitale non frena ma «favorisce nel lungo termine, come dimostrato da alcuni studi» la capacità di prestiti delle banche, argomenta il presidente del Consiglio di Vigilanza bancaria Andrea Enria. La Vigilanza, nell’analizzare i piani e le traiettorie del capitale delle banche, «ha trovato che virtualmente tutti sono compatibili con la distribuzione pianificata degli utili». Tuttavia, ha spiegato Enria, «in un numero limitato di casi le banche hanno ridotto la distribuzione dopo il dialogo con la Vigilanza», e «alcune banche che avevano pianificato una notevole distribuzione hanno saggiamente scelto di scaglionare nel corso dell’anno diverse tranche dei buyback di azioni pianificati, per restare flessibili in risposta agli sviluppi macroeconomici». credito

Mps, conti meglio delle stime. L’ad Lovaglio: non siamo più un problema

di Daniela Polizzi

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.