Anziani e famiglie, rette alle stelle nelle Rsa: aumenti fino a 450 euro al mese

Giuliano Balestreri

Lista d’attesa e aumenti che oscillano da 2,5 euro a 14-15 euro al giorno. Con un aggravio di spesa, a carico della famiglie, che arriva fino a 5.400 euro l’anno, 450 euro al mese. La botta dell’inflazione, trainata dal caro bolletta e dopo due anni di emergenza Covid, travolge anche le Rsa.

«Gli aumenti dei costi sono a macchia di leopardo, ma mediamente più contenuti al Sud», racconta Emilio Didonè segretario di Cisl Pensionati per le politiche sociali che poi spiega: «Oggi il costo medio di un letto è 111 euro al giorno, diviso a metà tra la Regione e l’utente, ma i rincari sono insostenibili. Serve un riforma del sistema perché con l’invecchiamento della popolazioni, le famiglie sempre meno numerose e le pensioni più leggere, il meccanismo non può reggere». Senza dimenticare che le Rsa sono spesso l’unica alternativa per chi non può permettersi cure a casa, «anche perché – chiosa il sindacalista della Cisl – gli stipendi delle badanti sono cresciuti più delle pensioni».

La ricaduta sulle famiglie è risultato delle difficoltà che il settore sta attraversando da anni: «Le Rsa lavorano in perdita dal 2020 e nonostante gli sforzi fatti durante il Covid i ristori sono pochissimi. Oggi, a peggiorare la situazione c’è il prezzo triplicato delle bollette», denuncia Sebastiano Capurso, presidente di Anaste, l’Associazione nazionale che rappresenta le imprese private di assistenza residenziale agli anziani.

In Italia i posti letto nelle Rsa sono circa 300 mila, «ma la situazione è profondamente cambiata negli ultimi 20 anni. L’età media – prosegue Capurso – è passata da 75 a 88 anni e se prima gli anziani erano semi autosufficienti, oggi presentano diverse patologie».

Generalmente il costo di una Rsa è diviso tra la Regione che paga il 50% a copertura della spesa “sanitaria” e l’utente che si fa carico del restante 50% sotto forma di “servizio alberghiero”. Le Regioni, però, non hanno intenzione di riconoscere aumenti al settore, anche perché i margini di bilancio sono ridotti all’osso. Ecco perché, dove possibili, le strutture intervengono sul costo della prestazione “alberghiera”.

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