«Così l’Ucraina potrà sconfiggere la Russia»: le parole di 4 super-generali
Il generale canadese Rick Hillier, che ha combattuto in Afghanistan ed è stato capo di stato maggiore di una delle forze armate più integrate con quelle statunitensi, vede come priorità l’unità dell’Occidente e la tenuta della leadership di Zelensky. Lo preoccupano, nell’ordine: Paesi oscillanti e ambigui come Turchia e Ungheria; i segnali di dissenso in alcune frange del Congresso Usa; una stanchezza o assuefazione visibile anche nell’opinione pubblica canadese alla luce dei sondaggi dove molti dichiarano di «aver già fatto abbastanza per Kiev». Il ruolo di Zelensky per lui è stato decisivo in questo conflitto, non saremmo qui a parlare di resistenza ucraina un anno dopo l’invasione se non ci fosse stato alla guida del paese un personaggio così determinato. «Difendere la leadership di Zelensky significa che non possiamo costringerlo a fare concessioni inaccettabili, che lo distruggerebbero politicamente». Perciò considera importante anche il suo impegno nella lotta contro la corruzione, che deve rassicurare gli alleati sul buon uso degli aiuti.
Il generale australiano Mick Ryan (anche lui con esperienze di comando in Afghanistan, tra l’altro) rappresenta le forze armate di una nazione in prima linea nell’Indo-Pacifico e nelle strategie di contenimento dell’espansione cinese. Indica come un imperativo la ricostruzione della nostra industria militare, «che avevamo abbandonato». Vede la necessità di una nuova «architettura della sicurezza europea, in cui i Paesi del continente si assumano le loro responsabilità anziché dipendere in modo soverchiante dagli Stati Uniti». Conclude sullo stesso tema geopolitico e valoriale evocato da Clark: «Dobbiamo contrastare la narrazione di Putin e Xi Jinping sul declino dell’Occidente, in Ucraina si gioca la prova che la democrazia è un valore prezioso, che possiamo prevalere contro l’assedio degli autoritarismi».
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