Andrea Margelletti: “Dal Baltico all’Artico le armi di Putin ora mirano dritte all’Europa”

Emanuela Minucci

Professore, l’escalation dell’attacco russo è inedita. Navi militari e sottomarini atomici russi che montano missili nucleari nelle acque del Baltico. Bombardieri strategici Tupolev-95MS che sorvolano il mare di Bering e quello di Norvegia. Siamo al gran finale?
«Assolutamente no. Già da parecchi mesi abbiamo discusso proprio su queste colonne del fatto che la Russia continui a utilizzare lo scenario di un conflitto nucleare limitato come metodo per spaventare la coalizione occidentale e ottenere così il risultato più importante per Mosca. Ci stanno provocando, questo è fuor di dubbio. D’altronde il passaggio di aerei ai confini dell’Europa mira a logorare i nervi già tesi dell’Occidente. I russi hanno capito che politicamente non c’è unità fra i Paesi dell’Ue e si inseriscono in questa frattura, si incuneano in questa fragilità. D’altronde se da un lato Zelensky sbarca nel Regno Unito a bordo di un aereo inglese e viene ricevuto con tutti gli onori dal primo ministro e dal Re Carlo in persona e dall’altro a Sanremo si relega la lettura del suo comunicato, negandogli l’intervento in diretta, alle due di notte non v’è chi non veda che qualche differenza di postura solidale c’è. E la vedono benissimo soprattutto dal Cremlino. Quindi i Russi trovano terreno fertile per provocarci, alzare la posta e costringerci a mostrar loro le carte per capire se c’è o meno un bluff». 

Dopo l’Alaska la Russia fa volare due bombardieri nucleari supersonici sul Mare di Norvegia a nord della Scozia

Mirano a dividerci.
«Proprio così: tutti abbiamo visto nel corso di questo anno la grande debolezza delle forze armate russe sia sotto il profilo dottrinale, logistico, di addestramento e tecnologico: criticità che sicuramente hanno destato grande preoccupazione al Cremlino. Quindi se le armi non sono al massimo bisogna puntare sulla propaganda per ottenere l’obiettivo strategico: che è quello di frantumare l’unità dell’Occidente».

Che cosa dobbiamo aspettarci per l’anniversario del primo anno di guerra il 24 febbraio?
«Il contrario di un avvicinamento diplomatico: i russi potrebbero incrementare gli attacchi per dimostrare al governo ucraino e a quelli occidentali che sono determinati ad andare avanti per giungere al compimento del sogno: la completa presa dell’Ucraina».

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