Lode alle professoresse democratiche, ci hanno donato le ali della libertà

Quelli sono la casta, noi siamo il popolo, potere al popolo, uno vale uno. Peccato che una differenza ci sia: la fatica che ti è costata, anche da condizioni di miseria, investire nel sapere. Con il massimo rispetto per il pregiudicato che deve rifarsi una vita, davvero con sincera ammirazione e sostegno per chi si riscatta da condizioni deprivate almeno altrettanto rispetto si deve a chi ha scelto di farlo dedicandosi alla conoscenza per metterla al servizio della comunità. L’Italia è piena di insegnanti appassionati, guadagnano se va bene quanto l’usciere del Palazzo del ministro e si dedicano a crescere ed educare i nostri figli. Non è retorica, è un fatto obiettivo. Gli insegnanti sono la spina dorsale di un Paese. Non ereditano il posto come in certi mestieri, non sono nominati in un ente in base alla loro devozione al capo come in politica, vengono spesso da famiglie semplicissime che hanno insegnato loro questo: studia, sarai più libero di noi. “Fare la maestrina” è diventato un insulto. Diminutivo di dileggio. Leggere, si sa, è pericoloso. Meglio un video: seguitemi su TikTok. Siate sudditi, siate followers.

Ancora una digressione. Dice il ministro Valditara che «in Italia non c’è alcuna deriva violenta e autoritaria, non c’è alcun pericolo fascista». Che bella notizia. Gli unici pericoli che corriamo sono dunque quelli di un attacco degli anarchici, come avrete notato dall’allarme della premier sul caso Cospito, dei rave e degli attivisti che per segnalare l’emergenza climatica, altrimenti inevasa, gettano vernice sulle statue e sui quadri così che poi in tribunale, a processo, possano esistere e parlare. Siamo a posto, quindi. Pazienza per gli assalti con le spranghe ai sindacati, per i pestaggi sistematici in carcere, per i Cucchi che muoiono sotto la custodia dello Stato, per le spedizioni punitive davanti alle scuole in pieno giorno. Che vuoi che sia. Non è peggio un cantante che prende a calci dei fiori di sei tizi a volto scoperto che prendono a calci un ragazzino a terra? Non è peggio un bacio fra uomini in tv? Forza, fate i vostri meme. Mettete like. Parliamo di Fedez, che è meglio. Ma a proposito? Stanno ancora insieme, con la moglie? Distraiamoci. Parliamo d’altro.

Quindi vedete quanto sia importante una maestra che dice occhio, è l’anestetico – l’indifferenza – il nemico da combattere. È il sapere che vi rende liberi. Perché sì, ti devi pensare libera, come dice la preziosissima stola della moglie di Fedez. Ma per pensarti devi esserlo, e per esserlo devi avere l’unico potere a disposizione di tutti: devi aver fatto la fatica di studiare, che è noiosissimo e lì per lì non rende soldi, no. Rende forza. La libertà costa moltissima fatica e non arriva per fortuna o per calcolo, passa sempre dal sapere. Sempre, diceva la maestra Schirò e dice la professoressa Savino. Grazie, prof, per le sue parole.

LA STAMPA

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