Maurizio Costanzo è morto, il giornalista e conduttore tv aveva 84 anni
di Renato Franco
Maurizio Costanzo: la morte venerdì a Roma. Ha alternato impegno e disimpegno, programmi buoni e ottimi a meno buoni e meno ottimi, è stato quello della camicia con i baffi nello spot Dino Erre Collofit, quello della tessera numero 1819 della P2
È morto Maurizio Costanzo.
Il giornalista, conduttore tv, autore e sceneggiatore aveva 84 anni. È
morto venerdì a Roma. La camera ardente sarà allestita sabato dalle
10.30 alle 18 in Campidoglio.
«Bboooni, state bboooni». Quando il tasso di diverbio si alzava ricorreva all’adagio romanesco. Quante volte lo ha detto Maurizio Costanzo
nelle 4.480 puntate del suo Show, quello che portava il suo nome,
quello che ha segnato le serate di 41 anni di televisione italiana. Lo
avevano chiuso nel 2009, ma non se ne poteva fare a meno, e lo avevano
riacceso nel 2015.
Ora Maurizio Costanzo si è spento per davvero.
Ha alternato impegno e disimpegno,
programmi buoni e ottimi a meno buoni e meno ottimi, è stato quello
della camicia con i baffi nello spot Dino Erre Collofit, quello della
tessera numero 1819 della P2, quello che la mafia ha provato a far
saltare in aria per il suo impegno prima al fianco poi in ricordo di
Giovanni Falcone.
È stato giornalista, ma anche autore radiofonico, televisivo, di canzoni (per Mina, Se telefonando,
scritta con Ghigo De Chiara, un successo nel 1966), autore di opere
teatrali, sceneggiatore (per quattro film di Pupi Avati; per Una giornata particolare con Sophia Loren e Mastroianni diretti da Scola nel 1977).
Nato a Roma il 28 agosto 1938, Maurizio Costanzo inizia come cronista di Paese Sera nel 1956. Altri sette anni per debuttare come autore radiofonico in Rai con Canzoni e nuvole,
condotto da Nunzio Filogamo. Sono piccoli passi che lo portano alla
televisione. È suo il primo talk show della tv italiana — un genere che
diventerà poi tanto imprescindibile quanto inflazionato: Bontà loro (Rai1, 1976 – 1978) è il primo seme di una serie di programmi che avranno la loro fioritura finale nel 1982 con il Maurizio Costanzo Show, in scena dal Teatro Parioli di Roma.
Se Bruno Vespa ha riprodotto in televisione la terza Camera dello Stato, C
ostanzo ha inventato il «salotto mediatico»
che parte su Rete4 per poi allargarsi su Canale 5, un luogo di transito
e discussione, a volte alta, altre meno, dove si fa prima a elencare
chi non è mai stato invitato piuttosto che il contrario: alla fine
saranno oltre 30mila. Persone comuni e personaggi affermati. Con il suo
Show ha scritto una pagina indelebile della storia della tv, raccontando come non era nai stato fatto prima il costume e la politica con i suoi protagonisti.
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