“Dopo 30mila ospiti sono ancora curioso. Che serate con Sordi, la Vitti e i tre tenori”
David Letterman è a godersi la pensione già da qualche anno. E lei?
«Ma perché? Sono curioso di tutto. Se mi chiedessero di intervistare uno per strada che chiede l’elemosina, probabilmente gli farei domande per mezz’ora».
Pochi hanno avuto il suo coraggio di invitare volti sconosciuti.
«Sì io l’ho fatto spesso. E spesso sono diventati personaggi. Talvolta sono proprio esplosi, come Vittorio Sgarbi oppure Giampiero Mughini. Altre volte, come nel caso di Carmelo Bene, sono diventati popolari, hanno dato un’immagine di sé magari diversa da quella conosciuta, come nel suo caso, soltanto nel mondo culturale».
I comici poi.
«Enzo Iacchetti, Dario Vergassola, hai voglia… Ne ho scelti tanti, sono sempre una componente essenziale, dopotutto la risata è una parte decisiva delle belle chiacchierate, no?».
IL GIORNALE
Pages: 1 2