Barcone si spezza in mare davanti a Crotone: “Eravamo in 250”. La premier Meloni: “L’impegno del governo è impedire le partenze e le tragedie”
Tragedia sulle coste calabresi. Una barca di migranti ha fatto naufragio stamattina davanti alle coste calabresi di Steccato di Cutro, a una trentina di chilometri da Crotone. Secondo quanto si apprende dalle operazioni di soccorso, erano circa in 180 i migranti ammassati sul vecchio barcone che non ha retto al moto ondoso spezzandosi in due e facendo cadere in mare i migranti. Circa 50 persone sono state tratte in salvo, oltre 30 i corpi recuperati – tra cui diversi bambini – mentre al momento risultano disperse quasi un centinaio di persone. I corpi di alcuni migranti morti nel naufragio dell’imbarcazione sulla quale viaggiavano sono ancora sulla spiaggia di Steccato di Cutro, coperti da teli bianchi. La pietosa opera di recupero dei cadaveri sta procedendo. I corpi, una volta rimossi, vengono raccolti nelle adiacenze del luogo dell’incidente in attesa di essere trasferiti.
E il bilancio potrebbe ancora aggravarsi. Il barcone dei migranti, che era molto carico, si è spezzato in due a causa del mare molto agitato. «In Calabria nel 2022 sono arrivati circa 18mila immigrati clandestini, la stragrande maggioranza dei quali a Roccella Jonica, un Comune in provincia di Reggio Calabria diventato ormai punto di approdo delle rotte illegali dei mercanti di esseri umani. I calabresi – un popolo che ha conosciuto il dramma dell’emigrazione – hanno accolto questi migranti, senza alzare polveroni e senza causare tensioni, ma la situazione sta davvero diventando ingestibile. Cosa ha fatto l’Unione europea in tutti questi anni? Dov’è l’Europa che dovrebbe garantire sicurezza e legalità? Che fine hanno fatto le operazioni di dialogo con i Paesi d’origine dei migranti? Tutte domande che, purtroppo, ad oggi non hanno alcuna risposta. E chi sta nei territori, a stretto contatto con la realtà di tutti i giorni, è costretto a gestire le emergenze e a piangere i morti» afferma in una nota Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.
«È qualcosa che non si vorrebbe mai vedere. Il mare continua a restituire corpi. Tra le vittime ci sono donne e bambini» commenta Antonio Ceraso, sindaco di Cutro, il comune del crotonese dove è avvenuto il naufragio. «si vedono i resti del barcone su 200-300 metri di costa. In passato c’erano stati sbarchi ma mai una tragedia così».
«Ancora una catastrofe nel Mediterraneo. Dolore e sgomento per le vittime che si contano a decine. Uomini, donne e bambini. Intollerabile che l’unica via d’accesso all’Europa sia il mare. L’assenza di missione di ricerca e soccorso europea è un crimine che si ripete ogni giorno» Così un tweet di SeaWatch, l’organizzazione tedesca no-profit che opera nel Mediterraneo centrale.
Meloni: «Profondo dolore per le vite stroncate dai trafficanti di uomini»
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