La Schlein si prende il Pd coi voti di ex pci e grillini
Con l’elezione del nuovo segretario, a quasi sei mesi dalla pesante sconfitta alle politiche di settembre, si chiude l’era Letta. «Questo partito – dice lui – ha bisogno di unità e di una leadership che sia in grado di dedicarsi più a quello che succede fuori che a quello che succede dentro fra le diverse anime. L’augurio è che abbia la possibilità di fare meglio di quanto abbia fatto io. Sarò lì ad aiutare discretamente dal mio posto, senza sgomitare». Una preoccupazione del segretario uscente è sul tema più epocale e dirimente di questi anni: la guerra in Ucraina e la scelta tra il sostegno alla eroica resistenza di un popolo invaso e massacrato, e il via libera all’invasore mascherato da «pacifismo». L’ultimo atto da segretario di Letta è stato andare all’ambasciata ucraina e manifestare sotto le bandiere di Kyev nel primo anniversario della guerra. Il rischio di slittamento progressivo del Pd verso la linea filo-russa del «niente armi» e niente Resistenza, incarnata dai 5 Stelle, si avvicina pericolosamente.
IL GIORNALE
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