Attorno ai migranti il vuoto dell’opposizione
Prima della grande e ipocrita condolenza di ieri, l’argomento è entrato in cono d’ombra (che sarebbe successo a parti invertite?) anche perché, dall’altro lato il legittimo e sacrosanto sdegno del Pd, e non solo, non è pari, e non da oggi, all’intensità di una proposta alternativa. Non è questione solo del congresso appena concluso, dove la parola “migranti” è stata pressoché innominata. L’andazzo dura sin da quando il Pd non avendo più una linea tra il modello Minniti – funzionante nel tenere “umanità e sicurezza”, ma rinnegato – e il modello di una “umanità” slegata della sicurezza – saliamo a bordo delle Ong e accogliamoli tutti – ha scelto di non scegliere. Ha rimosso il problema e abbracciato la logica di un “tecnico al Viminale” (il ministro Lamorgese) sin dal Conte 2 sul tema che più di altri richiede una capacità di governo politico del fenomeno. Se c’è un punto che rivela quanto sia poco risolutivo il congresso del Pd appena concluso è questo: c’è un vincitore, ma non una visione su un tema cruciale. Peraltro dove la destra mostra la sua maggiore fragilità.
LA STAMPA
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