Rosy Bindi: “Per la segretaria sarà molto difficile cambiare tenendo unito il partito”

Seconda lettura?
«Il risultato dimostra un partito spaccato in due: ricostruire il cambiamento in maniera unitaria mi sembra un’impresa».

Su questo ci torniamo, ma mi dica il terzo segnale che arriva dal capovolgimento del risultato tra iscritti ed elettori.
«Tra elettori e iscritti, tra la vita interna del partito e chi ne ha a cuore le sorti ma non ne fa parte, c’è una distanza che va colmata. A dimostrazione che quando qualcuno invocava lo scioglimento del partito non aveva sbagliato di molto…».

Quel qualcuno è lei. Ne è ancora convinta?
«Resto dell’idea che lo scioglimento c’è stato nei fatti con il voto di domenica: è evidente che quello che c’era non andava più bene».

Schlein ha vinto grazie alla mobilitazione popolare o al sostegno di alcuni big del partito, come Franceschini e Orlando?
«Entrambe le cose. So per esperienza personale che senza il sostegno di una parte del Pd non si va da nessuna parte. Ma è vero anche che ha saputo mobilitare le persone interpretando bene la voglia di cambiamento».

Riuscirà a non farsi imbrigliare dalle correnti, problema che più o meno tutti i segretari del Pd hanno sempre denunciato?
«Uno dei motivi per cui è stata votata è quella promessa: credo che i seicentomila elettori che l’hanno scelta saranno molto attenti a questo».

E qui veniamo all’unità del Pd: l’ex ministro Beppe Fioroni ha già annunciato il suo addio…
«Qualcuno mi ha riferito una battuta poco simpatica di Schlein: “Bonaccini ha fatto campagna persino con Fioroni”…».

Si lascia il partito per una battuta?
«Il fatto è che il partito è diviso a metà, e stare insieme è una cosa buona, ma se si condivide la linea, non se si fa un’unità pasticciata».

Schlein però deve ancora iniziare la sua esperienza da segretaria. Dica la verità, vede il rischio scissione?
«Non lo so. Chi ha votato Schlein vuole un Pd più caratterizzato a sinistra: il mio auspicio è che lei riesca in questa ricostruzione della sinistra, tenendo però unito il partito».

Ha promesso anche un lavoro di organizzazione dell’opposizione.
«Questo sarà fondamentale. Alle ultime elezioni non ha vinto la destra: ha perso la sinistra. Il Pd deve riuscire a unire l’opposizione su scelte precise. Ma unirle senza la condivisione dei contenuti non avrebbe senso, e con opposizioni così lontane tra loro non sarà un’impresa semplice. A un certo punto bisognerà fare qualche scelta».

Bisognerà scegliere tra Conte e Calenda, intende…
«Spero che Schlein non voglia perseguire l’autosufficienza del Pd, ma è importante è che sia il Pd a dettare la linea: mi aspetto che non vada a rimorchio degli altri, e per farlo bisogna avere idee chiare».

Bindi, riprenderà la tessera del Pd?
«Eh, come corre…».

LA STAMPA

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