Elly Schlein, il primo atto da segretaria Pd: “Sarò al corteo antifascista. Arrivano i lupi? Li affronterò”
«Ho 1700 notifiche sul telefonino», dice guardandolo appena per far capire come tutto sia travolgente, ma anche come tutto possa aspettare: «Da due giorni, è un assedio». Sa di deludere chi vorrebbe una dichiarazione in più, una frase da tg, il primo tassello di una nuova storia, ma non è tipo da buttarsi senza soppesare i pro e i contro.
Marco Sarracino mostra i dati di Napoli: «Altro che Ztl. Altro che schwa. A Scampia le primarie sono finite 334 a 43 per Elly. A Secondigliano 279 a 44, a Chiaiano-Piscinola 183 a 80. E quindi chi è che sa parlare alle periferie?». I flussi parlano chiaro, Schlein è andata forte nei centri urbani e nelle grandi città, certo. Ma dicono anche altro: molti di coloro che alle ultime elezioni non avevano votato Pd perché delusi e si erano rifugiati nell’astensionismo o nel Movimento 5 stelle, domenica hanno speso due euro e hanno deciso di dare un’altra chance ai democratici.
«Hai visto questo?», chiede mostrando il post dei socialisti europei che su Twitter le fanno gli auguri. È il gruppo di cui faceva parte in un’altra vita, quella trascorsa tra Bruxelles e Strasburgo. «Magari rispondo». L’immagine la mostra sorridente, la scritta dice: «Ecco a voi la nuova segretaria del Pd, la prima donna, la più giovane di sempre». Per un attimo, un guizzo di soddisfazione sembra attraversarle il volto. Dura poco. È tempo di correre a cercare quel panino. E un rifugio da tutte le domande cui non può ancora rispondere.
LA STAMPA
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