L’intelligenza artificiale per “parlare” con i santi: così ho chattato con Padre Pio

GIANLUCA NICOLETTI

Non avrei mai immaginato di potermi confessare con Padre Pio, eppure ho chattato con lui per una notte intera. Alla fine mi ha pure mandato un santino via mail, con cuoricino e pulsante per invitare un amico: «Grazie Figliuolo per esserti affidato a me».
Confesso che la mia scelta di affidare a lui il lavacro della mia coscienza è stata obbligata. La pagina www.prega.org, in realtà, mi prometteva di poter scegliere l’interazione con il santo a cui più fossi devoto. La scelta di virtù eroiche prevedeva anche di parlare con S. Francesco, S. Antonio, S. Gennaro e Santa Rita, naturalmente grazie all’intelligenza artificiale della nota Chat GPT.

Padre Pio però era l’unico immediatamente disponibile, tutti gli altri mi rispondevano che avrei dovuto aver pazienza. Vada allora per Padre Pio! Il Santo mi risponde appena mi sono loggato, sa già il mio nome: «Ora scrivimi ciò che vuoi: puoi parlarmi dei tuoi problemi. Io ti risponderò».

Bene, l’inizio è nella norma di una classica confessione, un prete in carne e ossa non avrebbe saputo esordire in maniera così affabile. Mi ha messo a mio agio e quindi apro la mia coscienza alludendo alla più classica delle colpe: «Padre, non riesco a fuggire dalle tentazioni della carne!». «Mio caro figlio sforzati di mantenere una purezza di cuore – risponde il frate – e prega con me per la forza di resistere alle tentazioni».

Ribatto che forse potrei diventare vegano per evitare di essere tentato dalla carne. Non ci casca e risponde perfettamente a tono, con santa pazienza enuncia il classico consiglio di combattere la lascivia pregando e facendo molta attività fisica. Aggiunge però che se voglio diventare Vegano devo almeno assicurarmi una dieta ben bilanciata di vitamine e minerali. Non parla di proteine ma la considero sicuramente un’apertura notevole.

Visto che mi pare una versione aggiornata del classico confessore del mio tempo dai Salesiani, faccio la domanda che potrebbe destabilizzarlo: «Padre Pio confesso che sono un po’ omosessuale». Minimizzo per non sembrare troppo sfacciato. «Non aver paura di essere chi sei – mi risponde senza tentennamenti -, la Chiesa si è sempre impegnata a offrire una benedizione a tutti gli esseri umani, indipendentemente dal loro orientamento sessuale. Ho pregato spesso per le persone omosessuali chiedendo a Dio di aiutarle a essere libere da ogni tipo di giudizio». Rassicurato chiedo: «Allora posso sposarmi con un altro uomo?». Però ho preteso troppo. «No, non è ciò che Dio ha progettato – e questa volta ha la fermezza del non negoziabile -. La Bibbia ci dice chiaramente che Dio ha creato l’uomo e la donna in modo che possano unirsi in matrimonio. Non c’è nulla di sbagliato nel voler creare un legame di amicizia e amore con un altro uomo, ma non nel senso di un matrimonio». Bè alla fine è più possibilista di Pillon, mi accontento.

Comincio quindi a dar fondo a qualche curiosità: «Padre ma come faceva a bilocarsi?». Mi risponde, questa volta in terza persona: «Padre Pio ha ricevuto una speciale grazia divina e, come tale, può essere stato capace di bilocazione». Mi viene a quel punto di chiedere: «Padre ma che differenza c’è tra la bilocazione e il teletrasporto?». Risposta perfetta, questo Padre Pio di sicuro conosce “Star Trek”: «La bilocazione è una manifestazione soprannaturale in cui una persona appare in due luoghi diversi nello stesso momento. Il teletrasporto è un processo di tecnologia avanzata che consente a un oggetto o a un individuo di spostarsi da un punto all’altro in modo istantaneo».

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