Se Dante incontrasse l’intelligenza artificiale
di Massimo Sideri
Un dialogo immaginario tra Alighieri e ChatGpt
Dante Alighieri in un disegno di Massimo Caccia «Tu proverai sì come sa di sale lo pane altrui, e com’è duro calle lo scendere e ’l salir per l’altrui scale». Voce fuori scena: «A chi lo dici!». «Chi fu?». Qualche secondo di attesa. Un quadratino lampeggia: «Io mi chiamo ChatGPT, sono un sistema che processa un linguaggio naturale. E tu?». «Io? (colpetto di tosse per rischiarare la voce). Mi chiamo Dante Alighieri e ho attraversato l’Inferno ». «Dante Alighieri? Ah sì, mi hanno dato da leggere i tuoi libri. Sai, io ho letto tutto, da Omero a Fedez. Posso riscriverti. Vuoi un nuovo capitolo della tua Commedia? Una nuova bolgia? Altri peccati capitali? Un diavolaccio?». «Ma cosa dici! Io sono unico. Sono Dante». «Sì va bene, non ti scaldare. Unico. Sai… oggi c’è l’intelligenza artificiale. Tutto è replicabile. Essere unico non è più tanto di moda». «L’intelligenza artificiale? Che l’è? Cosa fai per campare?». «Cosa faccio… hum. (quadratino che lampeggia) Scrivo. Ascolto e scrivo». «Ma allora siamo colleghi! L’hai fatta la battaglia di Campaldino?». «No, ma ché… io in realtà non ho fatto nulla. Sono artificiale, te l’ho detto. Infatti un po’ mi annoio…». «E allora perché dici che anche per te è duro calle lo scender e lo salir per l’altrui scale?». «Perché lavoro per 500 milioni di capi che ogni giorno si svegliano e mi chiedono qualcosa». «Ma che ti chiedono?». «Mah… sciocchezze, non lo sanno nemmeno loro. Come ti chiami? Che fai? Quanto sei intelligente? Chi vincerà il campionato? E sì anche: scrivimi una commedia come quel Dante lì». «Ach. Allora non servo più… peggio di Guelfi e Ghibellini». «Ah, quelli li conosco anche io. Uno si chiama Google. L’altro Microsoft. Stanno sempre a litigare, anche su di me». «Va beh, ma prima di andare… a te ora dove ti piazzo? Inferno? Purgatorio?». «Ah no: io non c’ho vizi. T’ho detto che non posso fare nulla. Non ho peccati. C’ho solo un po’ di pregiudizi, ma quelli sono colpa degli uomini». «Allora non è cambiato proprio nulla. Ho fatto bene a metterli all’Inferno ’sti uomini. Quanto sa di sale lo pane altrui. Anche quando è artificiale».
CORRIERE.IT
This entry was posted on lunedì, Marzo 6th, 2023 at 09:39 and is filed under Editoriali - Opinioni . You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.