Sul piatto ci sono 50mila posti di lavoro: ecco dove cercarli
Il settore del turismo è in forte ripresa e, dati alla mano, sta facendo a tratti meglio della situazione pre-pandemica. Durante la pandemia il collo di bottiglia era rappresentato dall’ovvia assenza di turisti mentre oggi, a fare difetto, sarebbero i lavoratori. Per Assoturismo ne mancherebbero all’appello 50mila, e non è l’unico comparto a soffrire di questa carenza.
I lavoratori del turismo
Con l’arrivo della Pasqua e dei ponti primaverili il settore del turismo stima una forte crescita della domanda e farebbe fatica a trovare lavoratori. Inoltre, come anticipato dall’Ansa, le proiezioni per il 2023 parlano di 442 milioni di presenze con un aumento della cifra d’affari del 12,2%. Un comparto che vale il 6% del Pil italiano e che, confrontato con una carenza strutturale di lavoratori, si troverebbe ogni anno più esposto alla difficoltà di reperirne secondo le associazioni di categoria.
Nel corso del 2022 i pernottamenti in Italia sono stati 400 milioni e, in alcuni periodi dell’anno, sono più che raddoppiati rispetto all’anno precedente, così come dimostrano i bollettini settimanali redatti dal ministero del Turismo e dall’Agenzia nazionale del turismo (Enit).
La difficoltà nel trovare lavoratori, dice il presidente di Assoturismo e Assohotel Vittorio Messina, è una vera e propria emergenza che danneggi il settore, rendendolo incapace di affrontare e gestire la domanda. Alcune zone sono più esposte di altre, tra queste spiccano l’Emilia-Romagna e le isole maggiori. Da qui l’esigenza di rivolgersi al ministro del Turismo e al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali.
Le richieste di Assoturismo
Assoturismo lamenta la necessità di trovare soluzioni legate alle politiche attive, attingendo se necessario anche ai fondi del Pnrr. L’associazione di categoria ha stretto accordi con Adecco per riuscire a reperire più lavoratori ma occorrono altre strategie perché, dice Messina, il passaparola e le iniziative dei singoli operatori non sono sufficienti.
Andando a monte, secondo Assoturismo sarebbe necessario incentivare e rinforzare la formazione professionale e, parallelamente, coinvolgere studenti e pensionati che possano essere impiegati durante il picco della domanda turistica con un regime fiscale vantaggioso. Non da ultimo, sarebbe opportuno inserire la formazione turistica anche nei programmi di reinserimento professionale di chi percepisce il Reddito di cittadinanza.
Oltre a ciò, continua Messina, servono agevolazioni per l’impiego nel settore, tenendo conto anche della mobilità dei lavoratori che necessitano di un trattamento salariale che comprende anche vitto e alloggio.
L’impegno del governo
Il ministro del Turismo Daniela Santanché ha dichiarato di volere coinvolgere la sua pari al ministero del Lavoro e Politiche sociali per trovare soluzioni che possano risolvere la mancanza strutturale di lavoratori. Una delle strategie è la formazione, anche digitale, degli addetti del settore e, non da ultimo, offrire sostegno alle agenzie di viaggio.
IL GIORNALE