Assegni bancari addio: la rivoluzione di Intesa Sanpaolo partirà a maggio
di Stefano Righi
Intesa dice addio agli assegni. I primi correntisti sono già stati avvertiti: «Recesso dalla convenzione di assegno», dice l’oggetto della comunicazione. Da maggio gli assegni che alcune migliaia di correntisti di Intesa Sanpaolo tengono in un cassetto non saranno più utilizzabili e andranno restituiti alla filiale di competenza «alla prima occasione utile». Finisce un mondo, anche se appare necessario un approccio graduale: non tutti i clienti di Intesa hanno famigliarità con l’Internet banking.
La fine di un’epoca
Se è vero che l’assegno ha perso di importanza e viene usato sempre meno, tanto che soprattutto tra i più giovani appare come un oggetto misterioso, è anche vero che il suo pensionamento chiude un’epoca del costume italiano, non solo dell’economia. Senza assegni non ci saranno più i postdatati, singolare forma di finanziamento su cui si è basata l’economia spicciola di questa repubblica, specialmente negli anni esaltanti del Dopoguerra, ma anche in tempi assai più recenti. Garanzie immediate, concesse alla controparte in un affare, evitando leggi, tasse, costi. Un inno alla semplificazione, anche se erano evidenti i rischi per il prenditore. L’Italia evolve e Intesa fa da battistrada. Dopo che le assicurazioni del gruppo hanno sperimentato la settimana lavorativa di quattro giorni, Intesa si è confermata laboratorio di innovazione. Da un lato la settimana scorsa ha revocato il mandato per la rappresentanza sindacale all’Abi al fine di gestire in autonomia la propria partecipazione alla contrattazione, dall’altro annunciando la fine degli assegni ha compiuto un ulteriore passo nella modernità. Addio assegni e spazio ai bonifici elettronici, tanto che per incentivarne l’uso Intesa ha contestualmente azzerato il delta commissionale esistente tra bonifici istantanei e bonifici non istantanei. Un clic e via, il pagamento è effettuato e la controparte ha già i soldi in conto. Senza il rischio di ritrovarsi tra le mani un assegno cabriolet.
Le ragazze al master Aipb
Hanno vinto una Borsa di studio che permette loro di frequentare il Master Aipb in Private Banking & Wealth Management, partito il 1° marzo. Una bella soddisfazione per Federica Del Medico, Laura Raimondo, Valentina Carletti Croce e Gessica Tosku, anche perché l’iscrizione al master, che durerà nove mesi, costa 10 mila euro. Un problema che per le quattro vincitrici è stato risolto dalla stessa Aipb, da Fidelity e da BlackRock, che ha voluto addirittura premiare due studentesse. L’obiettivo è favorire l’ingresso delle donne nel mondo finanziario, visto che rappresentano solo il 23 per cento dei consulenti. Sulla base delle evidenze delle prime due edizioni, «più del 90 per cento dei partecipanti del nostro Master trova subito dopo lavoro», ha detto Silva Lepore, direttrice del Master Aipb.
Pages: 1 2