Nella tana del lupo: Meloni il 17 marzo al congresso nazionale Cgil a Rimini. Landini: “Segno di rispetto e riconoscimento del nostro ruolo”
PAOLO BARONI
ROMA. Giorgia nella fossa dei leoni. La premier venerdì prossimo interverrà al congresso della Cgil ed in assoluto sarà il primo presidente del Consiglio di centrodestra a partecipare ad un’assise nazionale del sindacato da sempre collocato a sinistra. «Il fatto che Giorgia Meloni abbia accettato di partecipare al nostro congresso lo considero positivo» ha spiegato ieri il segretario generale Cgil, Maurizio Landini, presentando a Roma la 4 giorni in agenda dal 15 al 18 al Palacongressi di Rimini. «La sua è presenza importante: è il segno di rispetto e riconoscimento del ruolo di un’organizzazione che rappresenta milioni di persone. Per noi – ha poi aggiunto Landini – è una prassi invitare i capi del governo in carica. Non abbiamo mai avuto pregiudiziali verso alcun governo, siamo abituati a misurarci coi governi che ci sono».
In precedenza solo tre presidenti del Consiglio hanno raccolto l’invito della Cgil: Spadolini nell’81, Craxi nell’86 e Prodi nel 1996. Nel 2010 Berlusconi mandò Gianni Letta a rappresentare il governo, mentre negli anni più recenti, nel 2014 e nel 2019, sia Renzi che Conte rinunciarono a partecipare.
Da Giorgia Meloni il segretario della Cgil si aspetta le risposte precise. «Mi auguro che si determini quello che finora non si è realizzato» ha spiegato durate la conferenza stampa, e cioè che ci possa essere «una discussione preventiva sulle riforme che quando vengono annunciate sono già decise, mentre invece devono essere oggetto di confronto e negoziazione».
Sono diverse le questioni aperte e su cui la Cgil, assieme a Cisl e Uil, ha avanzato proposte: la riforma del fisco, delle pensioni, del Reddito di cittadinanza e i temi come la legge sulla rappresentanza, l’aumento dei salari a partire dal rinnovo dei contratti pubblici e privati, il superamento della precarietà e come si interviene sull’orario di lavoro.
«Perché tornino centrali i temi del lavoro e della condizione delle persone» la Cgil però si rivolge a tutto il Parlamento. E anche per questo tra i tanti interventi previsti a Rimini, giovedì 16, a confrontarsi con Landini in un talk show condotto da Lucia Annunziata saranno tutti e quattro i leader del centrosinistra: Elly Schlein, Giuseppe Conte, Carlo Calenda e Nicola Fratoianni.
Per il segretario della Cgil, che dal palco del congresso lancerà la proposta di un nuovo modello sociale all’insegna dello slogan “Il lavoro crea il futuro”, «per dare un futuro al Paese» innanzitutto «è necessario il superamento della precarietà e va affrontato il problema della retribuzione, perché si è poveri anche lavorando. Ci sono due strade: una passa dal rinnovo dei contratti nazionali e da una legge sulla rappresentanza, oltre al fatto che le regole devono riguardare tutti i lavoratori, sia dipendenti che partite Iva; l’altra passa attraverso la riforma fiscale, che nel nostro Paese deve essere fondata sulla progressività del sistema e anche sull’allargamento. In un Paese con più di 100 miliardi di evasione, significa recuperare risorse sanità e sociale». Richiesto di un parere sulla delega fiscale che il governo sta preparando Landini è stato tranchant: «Non ci è stato presentato niente. Da quel poco che ho capito la loro proposta va nella direzione opposta alla nostra».
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