L’attacco a sorpresa di Schlein contro i «capibastone» del Pd. E sui volti dei vecchi ras cala uno sguardo di cera


Peggio, ovviamente, si sentono i capicorrente che hanno tirato la volata allo sconfitto Stefano Bonaccini (composto, pieno di dignità: vecchia scuola comunista). Piero Fassino — raccontano — uno sguardo di cera bianca. Matteo Orfini capisce che forse non ha davvero più senso guidare una corrente — i cosiddetti Giovani Turchi — ridotta (forse) a un solo esponente, il senatore Francesco Verducci; stato d’animo immaginabile tipo quello di Peppe er Pantera/Vittorio Gassman nel film l’Audace colpo dei soliti ignoti: «M’hanno rimasto solo quei quattro cornuti…». Piero De Luca spedisce un whatsapp al padre, il temibile Vincenzo De Luca, già meraviglioso viceré dem per la Campania. Lorenzo Guerini (guida spirituale di Base Riformista, renziani in sonno e cattolici moderati) davanti ad attacchi così precisi e tosti, e a un orizzonte grigiastro, è possibile ragioni sull’urgenza di organizzare davvero un «correntone», che tenga dentro tutta l’opposizione interna.

Anche perché: a Stefano Bonaccini, nominato presidente del partito (dopo trattativa lunga, sofferta, ruvida) Elly sistema accanto due vice di sua fiducia. Due autentiche pitbull: Loredana Capone e Chiara Gribaudo. La Gribaudo è un po’ il simbolo del nuovo potere. È alla terza legislatura. Ma finora è sempre rimasta un po’ laterale. Stavolta annusa l’occasione della vita. A Firenze, al corteo antifascista, era vicino alla Schlein con l’aria di dire: oh, belli, io sono grande amica sua. Il che tra l’altro è pure vero, qui a Roma condividono un appartamento, come Del Mastro e Donzelli: sebbene queste sembrino molto più furbe della coppia di Fratelli d’Italia (okay, certo: ci vuole poco). Comunque, la Gribaudo, a dirla tutta, s’era fatto un altro film: puntava al ruolo di capogruppo alla Camera (ma magari la candideranno alla presidenza del Piemonte).

Tutti puntano a qualcosa di ghiotto. Gli aspiranti al potere si riconoscono facilmente da due indizi. Primo: pronunciano la parola magica «Elly» con un tono lascivo-confidenziale-adorante. Secondo: hanno occhi che brillano, e dicono: poi vedremo quando e come, ma — d’ora in poi — comanderemo noi. Michele Fina, intanto, è già stato nominato tesoriere (molto bello l’omaggio della Schlein al suo predecessore, Walter Verini). Indicazioni per chi voglia avere accesso al tempio appena inaugurato: tenete d’occhio Chiara Braga (esperta e autorevole: può ricoprire più ruoli), Michela De Biase (controlla Roma) e Marco Furfaro, la coppia di ex Articolo 1 Arturo Scotto&Nico Stumpo (Stumpo è un formidabile uomo-organizzazione) e Marco Sarracino (presidio Campania), poi Camilla Laureti (Europarlamento), Emiliano Fossi (presidio Firenze) e Stefania Bonaldi (Lombardia); sardine dissalate: Jasmine Cristallo e Mattia Santori (il genio che voleva costruire uno stadio per il frisbee a Bologna). Anima pia: «Hai scritto che Boccia, forse, sarà il capogruppo al Senato?».
Appunti presi sulla Moleskine durante un’assemblea piena di situazionismo e allegria, finestre spalancate, aria fresca, luce, ottimismo (a parte — s’intende — i vecchi materassi sbattuti sui davanzali).

CORRIERE.IT

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