Strage di migranti, perché Roma è obbligata a intervenire fuori dalla zona che le compete? Il ruolo di Tripoli e Malta
di Rinaldo Frignani
La Convenzione di Amburgo obbliga ad agire ogni Stato interessato da una chiamata di soccorso e a coordinare anche unità navali non nazionali che si trovano nell’area. Deve anche occuparsi dello sbarco delle persone salvate
Poteva l’Italia rifiutarsi di coordinare l’intervento per salvare i migranti nella zona di ricerca e soccorso libica?
No,
perché in base alla Convenzione Sar di Amburgo del 1979, entrata poi in
vigore nel 1985, le zone di ricerca e soccorso non corrispondono
necessariamente alle frontiere marittime esistenti. E anzi, in caso di
allarme per persone in pericolo in alto mare,
ogni Stato chiamato a intervenire — in questa circostanza Italia, Libia
e Malta — è obbligato a farlo anche solo coordinando per primo i
soccorsi.
Perché i migranti sopravvissuti sono stati portati nel nostro Paese, anche se su un’unità navale straniera?
Perché,
sempre per la stessa Convenzione, «la parte responsabile della zona di
ricerca e salvataggio in cui viene prestata assistenza si assume in
primo luogo la responsabilità di vigilare affinché siano assicurati il
coordinamento e la cooperazione suddetti, affinché i sopravvissuti cui è
stato prestato soccorso vengano sbarcati dalla nave che li ha raccolti e
condotti in luogo sicuro».
È previsto l’utilizzo di mercantili di passaggio nella zona del soccorso?
Sì,
secondo le Convenzioni internazionali, compresa la Solas, varata nel
1914 dopo il naufragio del Titanic, «nel caso in cui un’autorità
marittima riceva informazioni di un’emergenza in corso in un’area Sar di
competenza di un altro Stato, informa immediatamente il Rescue
Coordination Center (Rcc) territorialmente competente e estende la
notizia dell’emergenza a tutte le unità in transito in quell’area Sar».
Previsto anche «l’impiego di unità Sar — viene specificato —, ma anche
con unità militari e/o civili, quali ad esempio le unità mercantili
presenti in zona, in adempimento agli obblighi giuridici assunti con la
ratifica della Convenzione internazionale».
Da quanto esiste una zona Sar libica e quanto è estesa?
Tripoli
ha dichiarato una propria zona di ricerca e soccorso all’Organizzazione
marittima internazionale di Londra (Imo) il 27 giugno 2018. Ma già
l’anno precedente, nonostante la guerra civile in atto, aveva annunciato
una propria area di competenza fino a 70 miglia dalla costa, da gestire
con unità navali fornite dall’Italia e la collaborazione della Guardia
costiera.
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