Sandro Veronesi: “Cancellano secoli di storia di soccorsi, adesso Salvini e Piantedosi stiano zitti”
Per moltissime ore hanno lasciato un barchino alla deriva,
nessuno si è attivato per salvarli dopo che la Guardia costiera libica
se ne è lavata le mani.
«Noi perseguitiamo le Ong, fatte da
persone perbene, e stringiamo accordi con la Guardia costiera libica
che appartiene a cosche mafiose che trafficano di tutto, esseri umani
compresi. Ma noi diamo loro equipaggiamento e soldi. La comunità
internazionale, non solo l’Italia, dovrebbe dire no. Purtroppo in tutta
l’Europa c’è la stessa linea: ostacolare le Ong e finanziare regimi
totalitari perché fermino le migrazioni. Solo che nel mare non si
possono fare le frontiere, come sta facendo mezza Europa dove non si
passa più. Per questo aumentano i tentativi disperati di passare via
mare, non esiste la possibilità di dissuadere queste persone con misure
più stringenti».
Perché?
«Di fronte a un genocidio scappi e se ti
trovi in un lager fai di tutto per scappare. Dobbiamo capire il
fenomeno, è come quando emigrano gli animali: non li fermi, è bene che
queste persone se ne rendano conto. Nel silenzio delle loro camerette,
visto che si attardano con il karaoke, riflettano: ci sono due temi
distinti. Uno è il tema degli arrivi di migranti, che devono essere
distribuiti con responsabilità in tutti i Paesi europei. Il secondo è il
tema del soccorso, che tocca a chi è lì. Poi c’è il famigerato accordo
di Dublino che Berlusconi ha firmato e che scarica tutto sulle spalle
dei Paesi costieri. Bisogna che i governi, non importa di che colore,
vadano in Europa a chiedere una carta nuova che stabilisca le quote e
anche i costi vivi del soccorso».
Parla delle Ong?
«Quando c’era Mare nostrum le Ong non c’erano, ci pensava la Guardia costiera e ci furono tragedie anche allora. A quel tempo Meloni chiese la messa in accusa di Renzi per procurata strage, altro che sciacallaggio. C’è una legge suprema che va rispettata sempre: i naufraghi vanno soccorsi e fatti sbarcare nel primo porto sicuro, non a 1.500 chilometri di distanza. Non so perché questo governo vuole essere ricordato così, è un ricordo orrendo che li accompagnerà nei libri di storia».
LA STAMPA
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