Elly Schlein a Bruxelles: «Qui per fare rete». Applausi, complimenti (e le tensioni nel Pd)
Un intervento «apprezzato molto per i suoi contenuti, l’energia e la visione» anche dal commissario europeo al Lavoro Nicolas Schmit. Schlein ha avuto anche un lungo colloquio con il premier spagnolo Pedro Sanchez. E con l’ex premier svedese Magdalena Andersson, sulla porta del Sofitel, prima di lasciare la riunione per i due bilaterali con Timmermans e Gentiloni, si è scambiata il numero di cellulare con la promessa di sentirsi a breve: «Dobbiamo rafforzare le nostre collaborazioni e partnership con le altre forze progressiste e democratiche d’Europa — dice al Corriere mentre si reca a piedi a Palazzo Berlaymont —. È uno degli obiettivi che voglio perseguire con il Pd», ha spiegato Schlein, aggiungendo che «non dobbiamo lasciare l’internazionalismo ai nazionalisti: abbiamo molto di più in comune come battaglie e valori».
Mercoledì sera Schlein ha incontrato a cena gli eurodeputati del Pd. «Sugli assetti interni ci prendiamo questi giorni per proseguire un confronto assolutamente sereno e faremo insieme le valutazioni», ha spiegato. La minoranza ha mal di pancia. Il presidente pd Bonaccini riunirà i parlamentari che lo hanno sostenuto domani via zoom per concordare i prossimi passi.
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