I dubbi di Fratelli d’Italia su Piantedosi e quella frizione Meloni-Salvini a Palazzo Chigi

Quanto alla concorrenza, il governo si è accorto in corsa che non fosse saggio approvare il decreto senza prima aver concordato con la Ue i passaggi più delicati del testo. Hanno parlato Urso e Giorgetti, Fitto ha suggerito di «verificare bene le cose» e Meloni ha accolto la proposta del ministro del Pnrr: «Prendiamoci altre 48 ore e facciamo le cose per bene». Domani ci sarà un altro Consiglio dei ministri e il decreto dovrebbe tornare sul tavolo. La riunione di ieri è stata il primo banco di prova della coalizione dopo che Berlusconi ha ridimensionato l’area di Licia Ronzulli e rafforzato Antonio Tajani. Con Forza Italia che, grazie al pressing dei figli dell’ex premier, somiglia sempre più a FdI, la navigazione della timoniera Meloni dovrebbe farsi più facile. Almeno sul fronte interno. E sempre che Salvini non decida di riaccendere i riflettori su di sé, anche in vista della partita delle nomine.

CORRIERE.IT

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