Donald Trump incriminato, martedì in tribunale per le foto segnaletiche

di Viviana Mazza

A due settimane dall’annuncio dell’ex presidente Usa, i giurati si sono riuniti e hanno votato per l’incriminazione. 34 capi di imputazione per falsificazione di documenti aziendali nel caso Stormy Daniels

Donald Trump incriminato, martedì in tribunale per le foto segnaletiche

A Mar-a-Lago il presidente Donald Trump e il suo team sono stati presi alla sprovvista. Dopo quasi due settimane di ansia per una imminente incriminazione, era stato annunciato dai media che ci sarebbe stato un mese di tempo prima della prossima riunione del grand jury, la giuria convocata dalla procura distrettuale di Manhattan. Trump, che aveva preannunciato che sarebbe stato arrestato martedì 21 marzo, poi aveva iniziato a dire che forse la procura ci stava ripensando. Invece ieri pomeriggio tra le 2 e le 5, i giurati si sono riuniti e hanno votato per l’incriminazione: una decisione senza precedenti, la prima volta che succede a un ex presidente americano.

La sua apparizione in tribunale è prevista martedì, scrive la tv CBS. Trump si presenterà probabilmente nell’ufficio del procuratore distrettuale, gli prenderanno le impronte e scatteranno la foto segnaletica, poi apparirà di fronte a un giudice che gli chiederà se si ritiene colpevole o innocente; poi è atteso che lo rilascerà in attesa dell’inizio del processo.

Sono 34 i capi di imputazione per falsificazione di documenti aziendali, secondo la Cnn. Non sono stati ancora resi noti ufficialmente. I media affermano che si tratti dei pagamenti alla pornostar Stormy Daniels , che non sono illegali di per sé ma l’accusa tenterà di dimostrare che sono avvenuti falsificandone la natura nei libri contabili e usando fondi della campagna per la Casa Bianca del 2016, violando in tal modo le leggi sui finanziamenti elettorali. I reati di cui l’ex presidente è accusato potrebbero includere comunque anche altre vicende: il Wall Street Journal ha rivelato nei giorni scorsi che il grand jury ha anche esaminato le circostanze del pagamento di una seconda donna che affermava di avere avuto una relazione con Trump, Karen McDougal, ex modella di Playboy, la cui storia fu acquistata dal tabloid National Enquirer allo scopo di farla tacere (non fu mai pubblicata, data l’amicizia tra il proprietario del giornale e il tycoon).

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