Una narrazione arrischiata che esacerba le divisioni
L’ulteriore conseguenza, poco notata, è che rivangare gli anni del fascismo con affermazioni del genere finisce per danneggiare lo sforzo di legittimazione compiuto e riuscito della premier Giorgia Meloni; e la percezione dell’Italia in Europa. Se a questo si aggiungono iniziative strampalate come le multe per chi usa parole straniere, proposte da Fabio Rampelli, di FdI, la sensazione di stupore cresce: anche perché Giorgia Meloni, quando si insediò, si definì con autoironia una «underdog», termine inglese che significa più o meno candidata a perdere. Non solo. È stato l’attuale esecutivo a creare un ministero per il «Made in Italy», affidato a Francesco Lollobrigida, vicinissimo politicamente a Palazzo Chigi: altra espressione «forestiera» da multare, secondo Rampelli e i parlamentari del suo partito che hanno sottoscritto la proposta.
Non risulta che nel colloquio cordiale e approfondito che ieri il capo dello Stato, Sergio Mattarella, e la premier hanno avuto, si sia parlato anche di questo. Probabilmente l’argomento creerebbe disagio, se non altro, a entrambi.
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