Visita di Draghi a Mattarella prima del pranzo di Meloni al Colle, sul tavolo i nodi del Recovery
In meno di 72 ore lei e il suo predecessore vengono ricevuti al Quirinale. Prima Draghi, poi, Meloni – venerdì – per un confronto molto lungo. Quasi due ore di colloquio che costringono la leader di FdI a disertare il comizio finale per le Regionali in Friuli. Sull’incontro tra Mattarella e l’ex banchiere non trapela molto. Il presidente della Repubblica vuole evitare che in un momento di difficoltà per l’esecutivo possano riaffacciarsi ipotesi di governi alternativi, o addirittura di un impensabile ritorno di Draghi a Palazzo Chigi. Anche per questo, forse, attorno al faccia a faccia viene mantenuto il massimo riserbo.
Verosimilmente Draghi e Mattarella parlano di Pnrr, discutono dei nodi del piano, dei rapporti con l’Ue, della situazione economica e delle possibili reazioni dei mercati finanziari. Nulla di più è dato sapere. Ma una cosa diventa subito evidente. Nel weekend successivo agli incontri di Mattarella con Draghi e con Meloni, gli attacchi del governo e della cerchia della premier verso l’ex numero uno della Bce si interrompono. Lo schema sulla colpevolizzazione dei predecessori resta lo stesso, ma Fazzolari fa capire su chi va spostato il mirino: «Sul Pnrr – sostiene – purtroppo l’attuale governo si è trovato a dover risistemare molte cose che non vanno, perché il piano è stato fatto in modo troppo frettoloso dal governo Conte II».
LA STAMPA
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