Finlandia, Sanna Marin sconfitta: vince la destra
Il rebus del prossimo governo è ancora da risolvere. Marin ha escluso che i socialdemocratici possano allearsi con il partito Veri finlandesi, adducendo differenze sostanziali nei valori e nelle politiche, visto che i candidati del partito populista e nazionalista hanno presentato una piattaforma anti-immigrazione e anti-Unione europea.
L’ultradestra, dal canto suo, è a sua volta molto critica nei confronti dell’obiettivo fissato dal governo di Marin di rendere la Finlandia neutrale dal punto di vista delle emissioni di carbonio e priva di combustibili fossili entro il 2035, definendo la politica ingenua e irrealistica. I Veri finlandesi prevedono che il Paese diventerà carbon neutral non prima del 2050. D’altro canto il Partito di Coalizione Nazionale (Ncp) di Petteri Orpo condivide lo stesso obiettivo di neutralità climatica dei socialdemocratici, ma potrebbe avere difficoltà a trovare un accordo sulle politiche economiche; l’NCP è aperto a formare una coalizione con i Veri finlandesi. Orpo, a capo del partito dal 2016, ha promesso che un governo sotto la sua guida creerebbe circa 100mila nuovi posti di lavoro e incoraggerebbe l’imprenditorialità; e il suo partito vuole anche aumentare la quota di energia che la Finlandia ricava dal nucleare.
La Finlandia, che condivide un lungo confine terrestre con la Russia e dovrebbe entrare nella Nato nelle prossime settimane, è un membro dell’Unione europea e conta 5,5 milioni di abitanti. L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha spinto il Paese a chiedere l’adesione alla Nato nel maggio 2022, ma né la storica decisione di abbandonare la politica di non allineamento della nazione né la guerra sono emersi come temi principali della campagna elettorale. A dominare la campagna, oltre all’economia finlandese, sono stati l’aumento del debito pubblico, il cambiamento climatico, l’istruzione, l’immigrazione e i benefit sociali. La creazione di posti di lavoro e il rapido aumento del debito pubblico finlandese sono questioni che probabilmente preoccuperanno il prossimo governo del Paese nordico.
IL TEMPO
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