Enav, la prima nomina: così parte la giostra delle poltrone
Francesco Spini
MILANO. Le nomine decollano come aerei: scatta dall’Enav, l’ex Ente nazionale per l’assistenza al volo, un nuovo giro di seggiole governative nelle partecipate pubbliche. Il prescelto dal Tesoro è Pasqualino Monti. Il nuovo ad, che sostituisce Paolo Simioni, è l’attuale presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale: classe 1974, una laurea in scienze statistiche ed economiche alla Sapienza in passato ha guidato, come presidente e commissario, anche l’Autorità portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta. Il suo nome è stato portato sui tavoli di governo da Fratelli d’Italia. Di più: a quanto si racconta sarebbe stato caldeggiato in particolare dal ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, “cognato di”, nonché da Andrea Giambruno, giornalista Mediaset e “compagno di”.
Insomma, il timbro sarebbe quello della family di Giorgia Meloni che ha vinto il braccio di ferro con la Lega che avrebbe preferito Roberta Neri, la manager che nel 2016 aveva accompagnato Enav in Borsa. Alla presidenza è stata invece indicata Alessandra Bruni, avvocata dello Stato e docente alla Sapienza. Gli altri consiglieri designati sono Franca Brusco, Stefano Arcifa, Carla Alessi e Giorgio Toschi.
Questo dunque l’esito della prima vera poltrona governativa, dopo la riconferma al Monte dei Paschi di Siena dell’ad Luigi Lovaglio, affiancato da un nuovo presidente, Nicola Maione. La partita entra ora nel vivo per la “prima categoria” delle partecipate quotate che annovera nomi (e capitalizzazioni) del calibro di Enel, Eni, Leonardo e Poste Italiane. A Roma e non solo tutti si chiedono se e come inciderà, nel Cencelli di centrodestra, il successo di Massimiliano Fedriga in Friuli che, almeno localmente, rispetto alle politiche ha ridato fiato alla Lega a scapito di Fratelli d’Italia. Il tempo delle decisioni si avvicina, si punta a chiudere entro giovedì 13 aprile. «Presumo che ci saranno anche delle conferme», ha detto da Verona la premier Meloni. «Si lavora guardando al merito e guardando chiaramente alla strategicità delle aziende, particolarmente in questo tempo, tenendo in considerazione il tema della spesa del Pnrr per quello che riguarda le energetiche, e anche il lavoro che l’Italia fa per cercare di diventare una sorta di hub di approvvigionamento». Scontata la riconferma di Claudio Descalzi alla guida di Eni. Possibile (ma con ragionamenti in corso) anche quella di Matteo Del Fante alle Poste.
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