I morti sul lavoro sono un’emergenza, ma Piantedosi schiera gli ispettori nelle stazioni

Nella frase successiva Piantedosi chiama in causa anche gli ispettori dell’Inl, Ispettorato Nazionale del Lavoro, e i dipendenti delle Asl, dicendo: «Si tratta di servizi che, pur partendo dal ruolo centrale svolto dalle Forze di Polizia, hanno visto il concorso di dipendenti di enti diversi, quali Asl, Ispettorato del Lavoro, Aziende Municipalizzate, secondo un approccio integrato che ha permesso di affrontare le principali emergenze incidenti sulle cennate stazioni e sulle aree limitrofe, sottoponendo a controllo persone, esercizi pubblici, veicoli, procedendo al sequestro di stupefacenti e accertando illeciti di vario tipo, anche in materia di lavoro e fiscale, non ché situazioni che hanno portato alla irrogazione di divieti di accesso alle aree urbane».

La lettera prosegue evidenziando i positivi risultati ottenuti grazie al grande dispiegamento di forze nelle vie che si affacciano sulle stazioni ferroviarie, «che, pertanto è destinato a ripetersi in modo sistematico nelle prossime settimane e nei prossimi mesi».  Quindi, visto che il sistema integrato sta funzionando, anche le altre prefetture dovranno adoperarlo.

C’è ovviamente una questione di scelte politiche e di priorità in questa strategia: per il governo l’urgenza è quella di garantire la sicurezza, anche quella percepita, dei cittadini nelle aree centrali, in particolare nei pressi delle stazioni, dove senza dubbio esistono da decenni fenomeni di malvivenza. Tant’è che già nel 2012 si è cercato di arginare il fenomeno della delinquenza nei pressi delle stazioni con l’intervento della Polizia Ferroviaria, d’intesa con le Forze dell’ordine con ronde e controlli nelle stazioni e nei dintorni.

C’è un però: coinvolgere in queste operazioni i pochi Ispettori in servizio dell’Istituto Nazionale del Lavoro, vuol dire distoglierli dal loro complicato compito di riuscire in qualche modo ad arginare il fenomeno delle morti sul lavoro, ma anche di contrastare il lavoro nero, lo sfruttamento e la scarsa attitudine delle imprese al rispetto delle regole di sicurezza sul lavoro. 

Lo ricordiamo, a chi fosse sfuggito, che in questi anni di grande espansione dell’edilizia, dovuta ai bonus, i cantieri sono spuntati un po’ ovunque e, denuncia l’Inail, parallelamente le morti sul lavoro nel settore edile hanno subito un aumento del 30 per cento, mentre le denunce di infortunio in cantiere sono aumentate del 47,6 per cento.

Più in generale, in Italia ci sono cinquemila ispettori del lavoro che eseguono ogni anno 160mila controlli su altrettante imprese. Ma le aziende italiane con dipendenti sono un milione 800mila, cioè più di 400 imprese per ogni ispettore. CI vorrebbero anni per controllarle tutte.

A onor di cronaca, va specificato che il ministro Piantedosi non ha detto che i dipendenti dell’Inl dovranno sorvegliare le aree adiacenti alle Stazioni, ma sostenendo che – nelle missioni finora svolte – il personale dell’Ispettorato è stato utilizzato in maniera proficua anche per questo fine, ha implicitamente aperto alla possibilità di sfruttare l’esiguo personale dell’Ispettorato a questo fine. Creando, fra l’altro, un certo cortocircuito fra chi comanda e impartisce gli ordini all’Ispettorato del Lavoro. In teoria questo compito dovrebbe spettare al ministero del Lavoro, e non a quello dell’Interno, ma in pratica finora non è ancora arrivata alcuna direttiva sugli obiettivi da raggiungere quest’anno per gli ispettori.

L’ESPRESSO

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.