Superbonus, conviene iniziare i lavori adesso? Ecco come non perdere gli sconti

di Gino PagliucaSuperbonus, conviene anche al 90%?

Condomini e proprietari di villette che non hanno presentato la comunicazione di inizio lavori entro il 16 febbraio scorso, la cosiddetta Cilas, non potranno più ricorrere al Superbonus. O, meglio potranno farlo, usufruendo dell’aliquota ridotta al 90%, ma dovranno anticipare le spese di tasca loro o ricorrere al finanziamento ai tassi attuali di mercato e sperare di essere capienti nei quattro anni successivi per ottenere le detrazioni fiscali: uno scenario del tutto irrealistico. Questa è una delle conseguenze della conversione in legge del decreto 16 febbraio 2023 con cui sono cambiate, per l’ennesima volta e forse in maniera definitiva, le regole dei bonus edilizi.Il decreto, nella versione licenziata dal Parlamento, lascia invariate scadenze e aliquote stabilite dalla Legge di bilancio, ma presenta novità fondamentali in tema di cessione del credito e cerca di salvaguardare, con esiti tutti da verificare, i contribuenti e le imprese che hanno compiuto i lavori lo scorso anno e non sono ancora riusciti a cedere il credito.

Cessione del credito o sconto in fattura: chi può farlo?

Orientarsi tra le continue modifiche legislative, capire se e come si ha diritto a uno dei tanti bonus edilizi non è per niente facile. Per questo abbiamo riassunto nelle tabelle tutto quello che si deve sapere in modo da non fare regali al Fisco ed evitare futuri accertamenti. Per quanto riguarda il Superbonus la situazione ora è questa: la cessione del credito o lo sconto in fattura è possibile per i condomini, le case plurifamiliari fino a quattro unità residenziali a proprietà unitaria e le abitazioni indipendenti che hanno diritto al Superbonus solo se la Cilas è stata presentata entro il 16 febbraio. Potranno invece usufruire ancora della cessione le operazioni avviate dagli Iacp, dalle onlus e dalle cooperative. Lo stesso vale per le operazioni riguardanti abitazioni situate in aree colpite da eventi sismici o da inondazioni e che hanno ancora diritto al superbonus 110% fino a fine 2025.
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Le novità introdotte e i limiti

In sede di conversione parlamentare è stata introdotta, sempre per la cessione del credito, un’importante modifica per chi sta per comprare casa. La data che conta è sempre quella del 16 febbraio ma ora si considera la presentazione della Cilas e non, come era in origine, la registrazione del preliminare di compravendita; non è un particolare da poco perché tra la stipula del compromesso e la sua registrazione possono passare anche 30 giorni. Altra modifica molto importante riguarda la possibilità di presentare varianti alla Cilas senza che questo infici il diritto alla cessione: è presumibile infatti che molti condomini alle prese con la ristrettezza dei tempi a disposizione decideranno di ridimensionare le opere. Più articolata la situazione per gli altri bonus; nei casi in cui è prevista la richiesta di un’autorizzazione edilizia o di una comunicazione asseverata non ci sono problemi: basta che siano antecedenti al 17 febbraio 2023. Quando invece si tratta di lavori di edilizia libera (ad esempio, sostituzione di infissi) la faccenda si complica. Infatti è necessario dimostrare che i lavori sono iniziati prima del 17 febbraio 2023, mediante pagamenti (ad esempio con il «bonifico parlante»), o che sempre, prima di quella data, sia stato stipulato un contratto vincolante tra committente e impresa, da dimostrarsi mediante un atto notorio da sottoscrivere con conseguenze penali in caso di mendacio. Sono esclusi da questo vincolo i lavori riguardanti il bonus barriere architettoniche.

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