Superbonus, conviene iniziare i lavori adesso? Ecco come non perdere gli sconti
Chi si può ancora salvare
Infine, per i contribuenti che hanno compiuto lavori nel 2022 e non sono riusciti a cedere il credito, si apre la possibilità di salvarsi in corner. Il termine del 31 marzo per trasmettere all’Agenzia delle Entrate l’avvenuta cessione slitta al 30 novembre. Ci sono quindi otto mesi in più per riuscire a trovare un soggetto a cui cedere, che, nel caso di prima cessione, può essere anche un privato. Contestualmente alla trasmissione ritardataria però bisognerà pagare 250 euro. Chi non riesce a effettuare la cessione ovviamente non perde il diritto alla detrazione, ma per usufruirne in pieno deve aver anche la capienza fiscale. Ad esempio su opere che danno diritto a 80mila euro di detrazione complessiva e quindi di 20 mila euro all’anno per quattro anni, la capienza fiscale c’è quando il reddito imponibile al netto di deduzioni e detrazioni sia di almeno 63.659 euro. Ora però c’è la possibilità di optare per la detrazione in dieci anni. Chi fa questa scelta, una extrema ratio per limitare i danni, deve saltare l’incasso nel 2023 e per i dieci anni successivi otterrà 8.000 mila euro all’anno, compatibili con un imponibile di 31.714 euro.
I pro e i contro di avviare i lavori adesso
Ci sono molti condomini che vorrebbero effettuare i lavori per il Superbonus ma non avendo ancora cominciato sono incerti se avviare ora il cantiere. Da un lato a consigliare di proseguire c’è la consapevolezza che un’opportunità come questa ben difficilmente si presenterà ancora, mentre la necessità di fare lavori di efficientamento energetico potrebbe porsi in un futuro prossimo, specialmente se la direttiva Ue sulla case green verrà recepita nei termini con cui è stata approvata nel primo passaggio parlamentare. Dall’altro lato il rischio di non finire i lavori entro il 31 dicembre prossimo si fa di settimana in settimana più concreto per chi non ha ancora installato i ponteggi; vero che i lavori possono protrarsi anche per tutto l’anno prossimo e fino al 2025, ma costerebbero cifre superiori nell’ordine delle decine di migliaia di euro, perché dal 1° gennaio il bonus scende al 70%. A quel punto meglio l’ecobonus ordinario che per le riqualificazioni dei condomini arriva al 75% con meno vincoli. Per valutare se iniziare i lavori bisogna innanzitutto avere la certezza di trovare un’impresa rapida e affidabile e poi partire dalla data della Cilas. Se questa è posteriore al 16 febbraio 2023 il problema non si pone: non è possibile effettuare la cessione del credito e avviare le opere può aver senso solo in un condominio composto unicamente di famiglie abbienti tutte d’accordo, come può essere un’abitazione bifamiliare con due diverse proprietà (tecnicamente è un condominio). Se la Cilas è stata presentata tra il 1° gennaio e il 16 febbraio la cessione è possibile ma con il bonus al 90%, ma bisogna mettere in conto che ogni 100 euro di spesa bisogna anticiparne (o farseli prestare) 25. Se si ha ancora diritto al Superbonus al 110% alle condizioni attuali per ogni 100 euro di spesa bisogna anticiparne almeno 10.
Tutto quello che c’è da sapere sul Superbonus
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