“Io, la Madonna e il falso miracolo delle lacrime. Ho dato 123 mila euro a una santona diabolica”

Grazia Longo

ROMA. Altro che miracolo: le lacrime della statua della Madonna di Trevignano Romano, sul lago di Bracciano, potrebbero essere sangue di maiale. Lo denuncia ai carabinieri un investigatore privato che sta cercando di contattare tutti coloro sarebbero stati truffati da Gisella Cardia, la santona custode della Madonna che lacrima. La sedicente veggente in realtà si chiama Maria Giuseppa Scarpulla, ha 53 anni e un passato da imprenditrice con problemi per un’istanza fallimentare. Negli ultimi cinque anni la donna avrebbe carpito la buonafede di molti fedeli che ogni terzo giorno del mese accorrono per assistere al miracolo.

Sul caso, la diocesi di Civitacastellana ha istituito una commissione per fare «un’indagine finalizzata ad approfondire l’eventuale fenomenologia dei fatti, che si verificano da qualche tempo a Trevignano Romano».

Intanto c’è chi ha deciso di uscire allo scoperto per raccontare il raggiro subìto, oltre al danno economico, pur non volendo presentare, per ora, una denuncia penale. Luigi Avella, 70 anni, ex funzionario del Ministero dell’Economia, laureato in giurisprudenza e teologia, ha deciso di raccontare la sua «terribile esperienza con una donna diabolica».

Perché la definisce così?
«C’è qualcosa di diabolico nel suo ostinarsi a raccontare di essere in grado di far lacrimare sangue alla statua della Madonna e nel sostenere di essere in grado di moltiplicare pizze e gnocchi».

La santona le ha mai chiesto denaro?
«Mai. Ma ho sborsato la bellezza di 123 mila euro, di cui 30 mila al marito di Gisella e gli altri alla Onlus Madonnina di Trevignano. Devo dire la verità: né Gisella né il marito mi hanno mai espressamente chiesto soldi. Ma sapevo che ne avevano bisogno».

Per quale motivo?
«Dovevano comprare materiale per le attività che fanno da contorno alla gestione del miracolo delle lacrime, come 30 panche, la recinzione del terreno, un’auto, un garage. Ho pagato tutte queste cose: lo posso provare perché ho fatto bonifici bancari».

A che periodo risalgono le sue donazioni?
«Tra febbraio e giugno 2020».

Perché lo ha fatto?
«Uscivo da un momento molto difficile dalla mia vita: mia moglie a causa di un brutto incidente stradale ha avuto problemi alla schiena e ha rischiato di rimanere paralizzata. Così, quando dopo un anno ho visto che ha ripreso a camminare bene ho voluto ringraziare la Madonna attraverso il sostegno alla Onlus».

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