Attacco a Tel Aviv, la salma di Parini in arrivo oggi a Ciampino. Netanyahu: “Faremo giustizia”
Nello Del Gatto
GERUSALEMME. Partirà oggi dall’aeroporto Ben Gurion per arrivare nel primo pomeriggio a Ciampino, la salma di Alessandro Parini, il giovane avvocato ucciso venerdì sera sul lungomare di Tel Aviv. È arrivato il via libera dalle autorità israeliane, che hanno concluso una parte delle indagini sulla sua morte, avvenuta ad opera di Yousef Abu Jaber, un arabo israeliano. Il corpo di Parini è stato sottoposto ad alcuni esami strumentali all’istituto di medicina legale di Abu Kabir. In particolare una tac ha evidenziato che nessun proiettile era presente nel corpo del giovane avvocato. Parini è stato anche ricordato sabato dalla manifestazione giunta alla quattordicesima settimana, nata per protestare contro la riforma della giustizia e divenuta un referendum anti Netanyahu.
Il premier ha deciso di metterci la faccia e presentarsi ieri sera in conferenza stampa, sullo stato della sicurezza nazionale. Negli ultimi giorni gli scontri sulla spianata delle moschee in occasione della Pasqua ebraica, razzi da Gaza, dal Sud del Libano, dalla Siria, l’attentato a Parini e quello, sempre venerdì nella Valle del Giordano nella quale sono state uccise due sorelle inglesi e la loro madre (morta ieri per le ferite) che vivevano in un insediamento nella zona, hanno posto un serio problema di sicurezza.
Netanyahu, che ha detto che il paese «è sotto attacco terroristico» e che questi sono cominciati con il governo precedente, ha assicurato che «tutti i terroristi saranno presi» e che il ministro della difesa Gallant, in un primo momento licenziato perché si opponeva alla riforma della giustizia, resta al suo posto. «La maggior parte delle persone oggi capisce che è necessario apportare modifiche al sistema giudiziario», ha affermato Netanyahu quando gli è stato chiesto delle riforme giudiziarie, esprimendo preoccupazione per l’immagine che Israele proietta ai suoi nemici durante questo periodo di disordini politici. Il premier ha poi sottolineato che il governo israeliano dovrebbe essere un fronte unito contro il terrorismo.
Un sondaggio pubblicato domenica da Channel 13 ha evidenziato che il Likud del premier, se si tenessero ora le elezioni, perderebbe 12 seggi, un risultato che non si vedeva dal 2006. La sua coalizione di governo arriverebbe a 46 seggi, contro i 61 necessari per formare il governo, visto che anche i suoi alleati, Itmar Ben Gvir e Bezalel Smotrich, perderebbero seggi.
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