Approvato il Def: 3 miliardi per il taglio del cuneo fiscale. Meloni: «Misure per la natalità»
Priorità alla famiglia
In tale quadro la priorità verrà data alla famiglia. «Dalla prossima legge di Bilancio – ha detto Meloni durante il consiglio dei ministri – bisogna porsi il problema del calo demografico e delle nuove nascite, con misure adeguate». E il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, osserva: «Abbiamo davanti grandi sfide, dai cambiamenti climatici al declino demografico della popolazione italiana ma anche notevoli opportunità di aprire una nuova fase di sviluppo. Le riforme intendono riaccendere la fiducia nel futuro, tutelando la natalità e le famiglie anche attraverso la riforma fiscale che privilegerà i nuclei numerosi».
Deficit e debito
La prudenza sulla politica di bilancio è dettata dalla necessità di tenere sotto stretto controllo deficit e debito. Non a caso il Def 2023 conferma gli obiettivi di indebitamento netto presenti nella NaDef (la nota di aggiornamento al Def 2022 dello scorso novembre): 4,5% del Pil nel 2023; 3,7% nel 2024; 3% nel 2025; 2,5% nel 2026. Per il 2024 il 3,7% del quadro programmatico va confrontato col 3,5% del deficit tendenziale. Questo significa che il governo conta su appena uno 0,2% del Pil, cioè circa 4 miliardi, per finanziare in deficit la prossima manovra. Verranno destinati, dice l’esecutivo, al «Fondo per la riduzione della pressione fiscale». Pochi comunque rispetto agli ambiziosi programmi di taglio delle tasse e di età pensionabile flessibile. Riforme che quindi si dovranno coprire con tagli della spesa e aumenti delle entrate. Anche sul fronte del debito, il Def descrive un percorso in discesa, che poggia sul buon risultato del 2022, quando in rapporto al Pil il debito è stato del 144,4%, invece del 145,7 previsto. Calerà al 142,1% nel 2023, al 141,4 nel 2024, fino a raggiungere il 140,4% nel 2026. Risultati che avrebbero potuto essere molto migliori, osservano all’Economia, senza l’impatto del Superbonus.
CORRIERE.IT
Pages: 1 2