Intervista a Calenda: «Renzi deve sciogliere Italia viva. Io lavoro 25 ore al giorno, lui vuole le mani libere»
Quindi tutto ruota attorno al leader di Italia viva Matteo Renzi?
«Questo è l’altro problema. Quello che
io mi rifiuto di fare è di girare l’Italia come un pazzo insieme a
Elena Bonetti, produrre proposte e nel contempo avere una persona che è
in altre cose affaccendato ma da cui dipende ogni singola decisione. Non
puoi fare credibilmente un partito con uno che ti avverte che farà
il direttore del Riformista
un quarto d’ora prima che accada»
.
Ma non è suicida spappolare il
Terzo polo proprio mentre Forza Italia traballa e il Partito democratico
si sposta decisamente a sinistra?
«Non lo dica a me. Io continuo a pensare che ci sia uno spazio politico ma questo spazio non si materializza
se tu passi tutta la tua giornata a rispondere ai retroscena che vengono innescati da Italia viva
e alle dichiarazioni contro dei suoi dirigenti per non arrivare a una decisione sul partito unico».
Quindi lei ha l’impressione che Renzi in realtà punti a buttare tutto all’aria?
«No, io ho l’impressione che lui voglia bloccare
tutto fino alle Europee
ritardando ogni decisione e poi si
vedrà in attesa della prossima mossa del cavallo. A differenza di Renzi
su questo partito lavoriamo tutti 25 ore al giorno insieme a Elena
Bonetti, con cui ho un ottimo rapporto. Ma il nostro progetto non può
dipendere da una persona che per il 90% del suo tempo fa altro e che
ogni tanto torna e dice “no, non facciamo così, facciamo colà” e smonta
tutto il lavoro fatto».
Italia viva dice che lei si è arrabbiato perché loro vogliono contrapporle un altro candidato al congresso…
«Queste sono armi di distrazione di massa. Ho auspicato pubblicamente mille volte che ci siano altri contendenti. Il punto è uno solo: alla fine di questo processo ci sarà un partito o tre partiti? In questo ultimo caso Azione non ci sarà perché in quel modo si crea solo un caos gigantesco e perché io in tutta franchezza non metto il futuro del partito nelle mani di quello che sarà in quel momento l’umore di Renzi. In ogni caso Azione andrà avanti a costruire la casa dei riformisti, dei liberaldemocratici e dei popolari con chi vorrà lavorare seriamente a questo progetto. Ripeto, seriamente».
CORRIERE.IT
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