Video decapitazione, la rivelazione dell’ex mercenario di Wagner Andrei Medvedev: riconosco senza equivoco le voci, sono stati loro
Sono immagini che segnano un altro passo nella discesa finale nell’orrore, e sicuramente rappresentano uno degli elementi che andranno portati a L’Aia. Sono state pubblicate e diffuse nel canale Telegram da un propagandista estremista russo già tristemente noto, Vladislav Pozdnyakov. Il canale si chiama Muzhskoye gosudarstvo, “Uno stato di maschi”, è conosciuto per incitare alla violenza, in particolare contro le donne e la comunità Lgbt+. Per capire il livello di violenza del personaggio, il canale è stato bannato persino da VKontakte, il social media più diffuso in Russia. Che non è già di per sé esattamente un giardino fiorito.
Non è stato possibile per ora geolocalizzare il filmato, che rappresenta la prima decapitazione filmata in diretta durante la guerra della Russia all’Ucraina. Probabilmente è accaduto nell’estate del 2022. Il ministro degli Esteri ucraino Kuleba lo paragona alle «tecniche dell’Isis», Zelensky lancia l’appello al mondo: «Tutti devono reagire. La sconfitta del terrore è necessaria». Non si sa chi l’abbia passato al propagandista estremo Pozdnyakov. La Stampa – che ha visionato il suo canale (che è chiuso) – è a conoscenza della spiegazione data dall’estremista: dice di aver pubblicato il video alle 22,40, ma che già girava in non meglio precisate chat russe dalle 22,20. Nel filmato un uomo in uniforme militare con una fascia gialla (apparentemente ucraina) al braccio giace a terra, e su di lui si accanisce un uomo in mimetica con il volto coperto e una benda bianca intorno alla gamba. Il taglio della testa avviene con un coltellaccio.
Secondo il collettivo di giornalisti indipendenti russi The Insider, in sottofondo si sente il nome “Varyag” nelle conversazioni radio. Quando la testa viene separata dal corpo, l’uomo che filma il video dice «mettetela in un sacco. E mandatela al comandante». Alcuni canali Telegram suggeriscono che il crimine sarebbe stato commesso nell’estate 2022. I canali “Z”, anche quando non pubblicano il video, non lo condannano. Per esempio il “Zapiski veteran” (300mila iscritti) si rifiuta di condannare gli autori del video: «Ho visto il video. Non lo pubblicherò. Né condannerò coloro che l’hanno realizzato. Ma non lo approverò nemmeno. Prima di condannare, ricordate che loro hanno sparato ai nostri prigionieri alle gambe, hanno infilato loro un coltello negli occhi e hanno bollito la testa di un nostro soldato in un calderone. Sì, noi non siamo così. Ma la guerra lo è». Un’altra organizzazione paramilitare che ha quasi subito commentato il video è il gruppo di neonazisti russi Rusich: «Rimarrete sorpresi da quanti di questi video appariranno gradualmente». Il gruppo combatte nel Donbass dal 2014, è famoso per ogni efferatezza, come il suo fondatore, il neonazista Alexei Milchakov.
Tuttavia Kyiv ha ufficialmente avvalorato come autentico il filmato, si è espresso prima il capo dello staff del presidente ucraino, Andriy Yermak, e poi ha deciso di parlarne direttamente Zelensky, facendo appello al mondo e alla Corte Penale de L’Aia. C’è chi dice che gli ucraini abbiano già identificato lo sventurato che è stato macellato e filmato.
LA STAMPA
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