Terzo polo, pace forzata tra Matteo Renzi e Carlo Calenda
Molto più probabile che la tregua sia arrivata in vista del prossimo appuntamento elettorale delle europee del 2024 dove non conviene a nessuno presentarsi da solo. Anche perchè i motivi della frizione rimangono tutti sul tavolo. Non ultimo la questione de «Il Riformista». Calenda alla notizia del nuovo incarico di Renzi ha prima fatto gli auguri e poi ci ha ripensato iniziando a sollevare dubbi sull’operazione. Proprio ieri è arrivata la notizia che Renzi sarà affiancato da Andrea Ruggeri, berlusconiano di ferro, che conferma come l’area a cui vorrebbe guardare l’ex presidente del Consiglio è proprio quella di Forza Italia. D’altronde se è vero, come dicono in tanti, che la scena politica italiana sta andando verso il bipolarismo è chiaro che il Terzo polo dovrà compiere una scelta. Ma se per Renzi il porto di approdo comune è l’area del centrodestra rappresentato da Forza Italia, per Calenda sembra che la soluzione sia andare da soli; anche perchè, a quanto trapela, in Forza Italia non stravedono per lui. Poi c’è la questione dei soldi. Calenda in questi avrebbe speso molto, soprattutto in sondaggi, e per questo vorrebbe far confluire le casse di Azione e Italia viva nella nuova cassa comune del partito unico. Poi c’è la questione del congresso nazionale che Calenda vorrebbe si facesse subito per essere eletto segretario del nuovo partito, mentre Italia viva vorrebbe fosse anticipato da dei congressi locali, eventualità che non piace ai «calendiani» vista la maggiore forza di Italia viva sui territori.
IL TEMPO
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