L’opposizione indebolita aiuta (per ora) il governo

Quanto a Salvini, sostiene il progetto presidenzialista a patto che passi la riforma promossa dal suo ministro Roberto Calderoli. Il problema più immediato, tuttavia, è il Piano per la ripresa; e in parallelo sono i rapporti con Ue e Nato per l’aggressione russa all’Ucraina. Su questo, le distanze rimangono, al di là degli atti formali. Quando un leghista come Claudio Borghi attacca gli aiuti ricevuti dall’Europa, l’eco è imbarazzante. «Una volta fatta la frittata, bisogna cercare di metterla nel piatto nel modo migliore possibile»: dove la «frittata» sarebbero i soldi ricevuti dall’Ue.

Non aiutano Salvini i riconoscimenti e l’abbraccio di Marine Le Pen, la leader della destra francese. Le Pen attacca la Nato e l’atlantismo di Giorgia Meloni, alla quale dice di preferire il capo della Lega, a lei più affine. E sullo sfondo rimane la «variabile Berlusconi». La rottura in incubazione da mesi, a sentire Calenda, tra lui e Renzi, appare dunque un fatto secondario. La maggioranza non può che avvantaggiarsene. In prospettiva, però, è l’ennesima conferma di un sistema in via di assestamento.

CORRIERE.IT

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