L’invisibile fragilità dei 18 anni
Si è parlato a vanvera, lo facciamo spesso, di una fragilità generazionale descritta quasi come una colpa. Una devianza. Una stortura di società sazie e lontane dai drammi reali. Quando invece sappiamo – anche qui, col nostro sgomento, l’immedesimazione, il dolore – che essere fragili fa parte dell’essere forti. Che la schiacciata vincente arriva dopo un muro sbagliato e il recupero impossibile dopo una brutta ricezione. Sappiamo questo: quello che avremmo voluto dire a Julia Ituma in quel corridoio vuoto. Stai attenta, lontana dalla finestra, rimani in un abbraccio. Resta a letto, dormi, guarda che luce fanno i tuoi occhi. Aspetta la luce.
LA STAMPA
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