La fuga di Artem Uss, cosa non ha funzionato. La catena di errori e sottovalutazioni. Dagli Usa dati ambigui

E quanto all’assenza di dimora in Italia, «la moglie, in regime patrimoniale di comunione dei beni con il marito, ha acquistato nel giugno 2022 un immobile a Basiglio, peraltro in regime di cosiddetta “prima casa”», segno per la difesa che Uss avrebbe «intrapreso un percorso di progressivo spostamento del centro dei propri interessi economici e familiari in Italia». Produzioni difensive recepite dai giudici per concludere in tre scheletriche righe che «in questa situazione familiare non è più necessario il mantenimento della misura più afflittiva, e si ritengono concedibili i domiciliari con braccialetto elettronico».

Peraltro quell’iniziale punto debole americano verrà additato persino dal differente collegio d’Appello Nova-Barbara-Arnaldi che il 21 marzo pur concederà agli Usa l’estradizione del figlio del governatore di una regione siberiana, sebbene per solo 2 accuse su 4: «Giova evidenziare che, aldilà della generica attribuzione a Uss delle stesse condotte ascritte al suo socio in Germania Yuri Orekhov, fra cui le esportazioni illegali di tecnologie militari sensibili a duplice uso dagli Stati Uniti alla Russia, quando l’“agente speciale Fbi” Ryan Boron passa a illustrare nel dettaglio le diverse condotte attribuite a Uss, si comprende che Uss sarebbe coinvolto solo nel contrabbando di petrolio venezuelano in violazione dell’embargo, ma non nella compravendita di tecnologie militari: nonostante l’indicazione del suo nome nel capo di imputazione, nella “relazione sommaria dei fatti“ non si fa cenno al contributo che avrebbe fornito nel reato».

CORRIERE.IT

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