Lollobrigida non chiede scusa sulla sostituzione etnica: “Sono ignorante, non razzista”

Antonio Bravetti

ROMA. Più che il suprematismo bianco, poté l’ignoranza. La versione di Francesco Lollobrigida, il giorno dopo la bufera sulla «sostituzione etnica», è la giustificazione di chi non ha studiato: «Il razzismo non c’entra, io non conosco i testi dei complottisti». Niente scuse, nessuna marcia indietro: «Io le parole che usano i complottisti non le conosco proprio – ribadisce a La Stampa a margine del forum internazionale di Confcommercio – posso dire in maniera diversa quello che ho detto ieri, ma il concetto è lo stesso: la natalità va incentivata». Giorgia Meloni, chiamata dalle opposizioni a sconfessare il ministro-cognato, tace. Nella maggioranza, però, emergono i distinguo e l’imbarazzo. «Parole davvero brutte», dice l’ex ministro leghista Gian Marco Centinaio. «È un modo di dire che non uso e non utilizzerei – osserva Alessandro Cattaneo (Fi) – ma quella stessa espressione l’hanno ripetuta nei comizi più volte e non ci siamo scandalizzati». Ha ragione da vendere: in rete tornano a galla decine di dichiarazioni di esponenti del centrodestra che parlano di «sostituzione etnica». Da Meloni a Salvini, fino al ministro Roberto Calderoli, che nel 2017 denunciava «oltre all’invasione anche la sostituzione etnica».

Ospite di Confcommercio, Lollobrigida torna sulle sue parole di martedì: «Si è fatta una grande confusione in queste ore su questo tema. Io non conosco i testi dei complottisti e penso, a questo punto, che siano molto più appassionati a leggerli a sinistra». Il ministro insiste sulla necessità di combattere «il calo demografico che ci vedrà in pochi anni perdere milioni di abitanti», ma «un’immigrazione che compensi questa perdita, per noi costituisce una soluzione secondaria. Il resto – sottolinea – sono chiacchiere e insulti proferiti da esponenti politici, che non c’entrano nulla con il razzismo, ma solo con la constatazione oggettiva della necessità di invertire il calo demografico».

Ospite di La7, il senatore della Lega Centinaio non condivide: «Il ministro Lollobrigida ha pronunciato parole veramente brutte, ha sbagliato la forma e spesso la forma è sostanza. Ma non considero sbagliato il suo ragionamento sulla necessità di aiutare le coppie italiane a fare più figli». Appena meno netto il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari: «Utilizzerei quell’espressione? No, io non l’ho mai utilizzata». Insomma, La Lega critica il ministro? «A me non risulta che ci sia alcuna divisione all’interno della maggioranza – ribatte Lollobrigida – non ho avuto notizia di alcuna presa di distanza da parte del segretario Salvini o di altri esponenti di rilievo delle forze politiche di questa maggioranza. Se così dovesse essere, ne prenderemo atto».

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