Tensione al Senato sul decreto migranti. “La sinistra sulle navi e poi alle cene vip”. Oggi il sì dell’Aula con un testo corretto
Marcia serrata per il dl Cutro sui migranti che oggi sarà approvato in Senato, per poi approdare alla Camera nella prima settimana di maggio. Ieri è stata una giornata tesa e costellata dai veleni e dalle critiche provenienti dagli scranni dell’opposizione. È valso anche per la Camera, dove il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha dovuto replicare ad accuse di «incompetenza» arrivate dai grillini, spiegando come la «protezione speciale» debba essere prevista per chi davvero «fugge da pericoli».
La Schlein, da distanza, ha provato ad attaccare la Meloni sostenendo che la premier voglia importare il modello ungherese. A Palazzo Madama, tutta la minoranza si è scagliata contro la presentazione di un emendamento «canguro» da parte del governo, ossia di un intervento con parecchie modifiche rispetto al testo base. Una mossa quest’ultima – su cui il governo è poi tornato indietro, facendo ripartire i lavori d’Aula che erano stati sospesi. Più in generale, esiste un orientamento ideologico che va oltre le scaramucce procedurali. Il centrodestra vuole una stretta, compresa una riduzione sostanziale della «protezione speciale». Il centrosinistra considera questo provvedimento e i suoi effetti «pericolosi» e «disumani». Marco Lisei, senatore di Fdi e firmatario di un subemendamento chiave, ha incalzato dem e grillini. «La mattina vi fate magari un giro nelle Caritas o sulle navi Ong e la sera i vostri leader di partito partecipano alle cene di gala nell’attico di qualche vip», ha tuonato. «È curioso – ha aggiunto – : voi di sinistra state coi poveri la mattina e con le celebrità la sera. Siete dunque per il salario minimo e per il caviale libero». Quando si dice una definizione che calza a pennello. Il riferimento è stato anche alle ultime occasioni conviviali, tra quelle rese pubbliche, a cui ha partecipato la segretaria del Pd. «Gli italiani sanno che noi i confini li difendiamo sempre», ha chiosato il meloniano. Toni incisivi e forse dovuti anche a quanto dichiarato poco prima dai dem, con Filippo Sensi che aveva sottolineato come il governo fosse solito «evocare» la «paura». De Cristofaro, di Alleanza Verdi-Sinistra, ha scimmiottato una frase del ministro Lollobrigida (quella sulla «sostituzione etnica» che è stata stigmatizzata dai consueti benpensanti), usando l’espressione «sostituzione etica». Al netto del clima, qualche emendamento della minoranza è stato approvato, come quello sul ruolo delle organizzazioni internazionali per gli accordi di formazione. Per il resto, bocciato l’emendamento di Scalfarotto per la regolarizzazione dei migranti che posseggono un lavoro. Approvata, invece, la possibilità di affidare l’hotspot di Lampedusa (dove aprirà anche un 118) alla Croce Rossa, come voluto dalla maggioranza. E modificato, infine, un passaggio del subemendamento di Gasparri, Lisei e Pirovano per evitare di contrastare i trattati internazionali quali la Carta di Nizza e la Carta europea dei diritti dell’uomo. Soppresso un solo comma. Un’ulteriore novità di rilievo: stop ai corsi di italiano e a quelli di orientamento legale nei centri accoglienza.
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