Fisco, grandi opere, Pnrr Made in Italy e “Mia”. Parte la sfida delle riforme
Flash per ora, o poco più. Abbozzi. «Ma questo governo – nota Alfonso Celotto, fine costituzionalista e autore di numerosi saggi – ha la consapevolezza di essere un esecutivo di legislatura o, se vogliamo, ha buone chance di superare la soglia psicologica dei tre anni che solo Craxi, Berlusconi e Renzi hanno raggiunto. Insomma, c’è davvero la possibilità di realizzare quei progetti che moltissimi premier, strangolati da una durata media di 14 mesi, hanno fatalmente perso per strada». Un passo lungo, senza l’ansia di dover portare a casa il risultato in un battere di ciglia. Si va avanti sull’autonomia differenziata ed è finalmente alle viste un primo pacchetto giustizia, con la rimodulazione di alcuni reati contro la pubblica amministrazione, dall’abuso d’ufficio al traffico di influenze.
Dall’emergenza all’orizzonte largo. Ragionamento che può essere applicato al sempre faticosissimo e drammatico dossier migranti. Meno clandestini, più lavoratori regolari dai paesi in via di sviluppo. Al di là delle querelle sulla protezione speciale, sono i viaggi la frontiera suggestiva del premier che cerca relazioni più solide e meno scivolose con stati che prima sfuggivano ad ogni stretta di mano. Ecco, dunque, il tour ad Addis Abeba: il governo porta l’Italia nel mondo e un pezzetto di mondo arriverà in Italia. Vogliamo pensare, in prospettiva, non più sui barconi.
IL GIORNALE
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