Giorgetti: piano choc per la natalità, il taglio del cuneo vale 15 euro al mese

Luca Monticelli

ROMA. «Non possiamo tassare allo stesso modo single e famiglie con figli». Secondo Giancarlo Giorgetti i 50 euro a figlio previsti come contributo minimo dall’assegno unico non possono certo risolvere il problema della denatalità in Italia. «Serve un’azione choc», ribadisce il ministro dell’Economia davanti ai parlamentari delle commissioni Bilancio di Camera e Senato nel corso di un’audizione sul Def. Giorgetti non fornisce dettagli sulla sua proposta di tagliare le tasse a chi fa almeno due figli, ma ribadisce l’urgenza di invertire la rotta dell’inverno demografico italiano, «una delle maggiori sfide da affrontare». Vanno eliminati i «disincentivi e gli ostacoli» che impediscono alle coppie di mettere su famiglia, ma «non sono così sciocco da pensare che soltanto un bonus fiscale possa produrre un effetto», ammette il ministro che aggiunge: «Non possiamo tassare allo stesso modo chi è single e chi ha una famiglia con figli perché, evidentemente, chi ha figli ha dei costi che in qualche modo alterano il concetto della progressività del carico fiscale».

Sul tavolo ci sono diverse proposte, come ad esempio quella della Lega sulla maxi detrazione di 10 mila euro l’anno per ogni figlio e senza limiti di reddito; oppure il taglio dell’Irpef che piace a Fratelli d’Italia che può superare addirittura il 60% dell’imposta lorda dovuta da uno dei due coniugi. Ci deve essere «un’idea condivisa», insiste Giorgetti, «perché questo tema non riguarda una parte politica ma il futuro dell’Italia». Non si parla di coperture perché i margini sono stretti: l’incertezza regna sovrana a livello internazionale, l’inflazione potrebbe mettere a rischio la crescita e, inoltre, il rialzo dei tassi da parte delle banche centrali potrebbe non essere finito. In più, in attesa della riforma del Patto di stabilità, la prossima legge di Bilancio «dovrà essere compatibile» con la regola del 3% del deficit. Quindi, sottolinea il responsabile del Tesoro, occorrerà «attendere l’evoluzione del quadro macroeconomico per capire il reale perimetro della prossima manovra di Bilancio». La Cgil va all’attacco: «Le proposte del governo sui figli sono infattibili, irrazionali e pericolose, se calcoliamo 10 mila euro per i 10 milioni di minori che ci sono in Italia non basterebbero 100 miliardi», sostiene la vice segretaria Gianna Fracassi. Il presidente dell’Inps Pasquale Tridico difende l’assegno unico: «Spero non ci sia la volontà di cancellarlo perché funziona benissimo, va integrato con i servizi e la detassazione».

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