Giorgetti: piano choc per la natalità, il taglio del cuneo vale 15 euro al mese
Intanto, nei prossimi giorni il governo varerà il decreto da tre miliardi di euro per ridurre le tasse ai lavoratori dipendenti con redditi medio bassi. Un taglio che Giorgetti reputa superiore a un punto del cuneo fiscale: «Anche due per qualcuno. Lo sforzo che abbiamo fatto quest’anno è significativo, non i 15 euro al mese calcolati dalla Banca d’Italia, di cui ho il massimo rispetto ma mi riprometto di verificare le fonti». Il ministro dell’Economia si riferisce alle simulazioni di via Nazionale che stimano dall’intervento di 3 miliardi sul cuneo «un aumento medio del reddito disponibile poco inferiore ai 200 euro l’anno». Questa misura va ad aggiungersi al taglio di 2 punti per i redditi fino a 35 mila euro e di 3 per quelli sotto i 25 mila introdotti in manovra.
Banca d’Italia auspica dal governo qualcosa in più per consolidare la finanza pubblica: nel triennio 2024-26, infatti, uno sforzo maggiore «porrebbe in sicurezza il percorso di riduzione del debito, gioverebbe alla percezione di solidità dei conti e avrebbe ripercussioni positive su spread e interessi». Dopo aver validato il quadro macroeconomico tendenziale del Def, l’Ufficio parlamentare di bilancio ha dato il via libera anche a quello programmatico. Tuttavia, la presidente dell’Upb Lilia Cavallari ha gettato delle ombre sull’impianto del Documento di economia e finanza: «Sembrano necessarie cospicue risorse che appaiono difficili da reperire». L’Upb lancia poi l’allarme sulle coperture della riforma delle pensioni e sull’inflazione che potrebbe spingere gli aumenti dei rinnovi contrattuali
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