La battaglia del 25 aprile in Senato

Lo scontro finale è tra Francesco Boccia, presidente dei senatori del Pd, e Lucio Malan che guida il gruppo di FdI. Il 25 aprile, dice il primo che, «è la Festa della Liberazione dal regime nazifascista, non è una ricorrenza comunista o estremista». Il secondo ribatte: «Siamo stupiti – di come non votiate la nostra mozione, vi attaccate al fatto che non c’è la parola antifascismo, ma c’è che siamo contro il fascismo. Il 25 aprile è data fondamentale, se non fosse stato sconfitto il fascismo non avremmo avuto la Costituzione, ma se il 18 aprile del ’48 non fosse andata come è andata, ci sarebbe stata un dittatura di altro tipo». Si arriva al voto. La mozione delle opposizioni passa con l’ok bipartisan: 133 sì e un solo astenuto. Fiume di applausi. Il clima cambia presto, però. Il testo della maggioranza incassa 78 voti favorevoli, 29 contrari e 26 astenuti. Il centrodestra non ci sta, scatta in piedi e inizia a gridare verso l’altro lato dell’emiciclo: «Vergogna, vergogna, vergogna». —

LA STAMPA

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