25 aprile, il vicolo “ceco” di La Russa
Stessa sottolineatura dal capogruppo del Movimento 5 stelle, Stefano Patuanelli: «Dalla prima all’ultima parola, tutta la nostra bellissima Costituzione è antifascista». Mentre il leader di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, la butta sull’ironia, parlando di «un’altra puntata della sitcom “Il camerata La Russa”. Sembra il Galeazzo Musolesi delle Sturmtruppen, ma è indegnamente il presidente del Senato. Spero che il 25 aprile annunci le sue dimissioni». A prendere le distanze, anche se ovviamente in modo più soft, è anche la capogruppo di Forza Italia al Senato, Licia Ronzulli: «La Russa ha ragione, la parola “antifascista” non c’è nella Costituzione – dice – ma è una Costituzione che parla di antifascismo in tutte le sue declinazioni». E il presidente dell’Anpi a Roma, Fabrizio De Sanctis, dice che «evidentemente il presidente del Senato vuole sollecitare, con i suoi modi provocatori, un nuovo studio collettivo dei principi fondamentali della Repubblica nata dall’antifascismo, dalla Resistenza e dalla guerra di Liberazione». Dopo una giornata di attacchi infuocati, il portavoce di La Russa, Emiliano Arrigo, fa uscire una nota per rimarcare come le sue parole siano state «chiare sulla Costituzione e sui valori e spiace davvero leggere come qualcuno continui a strumentalizzare – si lamenta – anziché facilitare quel percorso di pacificazione a cui tiene il presidente del Senato e a cui tutti dovremmo puntare». Un percorso che martedì, appunto, lo porterà a Praga, dove commemorerà non un partigiano italiano antifascista, ma un patriota cecoslovacco anticomunista. Che sicuramente merita una corona di fiori, ma con la nostra Resistenza e con il 25 aprile non ha nulla a che fare.
LA STAMPA
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